Si terrà lunedì mattina alle 9.30, presso l’ufficio decessi del nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, l’autopsia sul corpo di Aniello Vicedomini. Il 68enne originario di Lettere, ma residente a Casola di Napoli, era affetto da fibrosi polmonare ed è morto venerdì scorso in ambulanza, dopo che si era esaurita la bombola dell’ossigeno. L’ambulanza partì dall’ospedale San Leonardo di Castellammare, per raggiungere il Cardarelli di Napoli, dove stava per essere trasferito il 68enne. Durante il trasferimento da un padiglione all’altro del nosocomio napoletano, si consumò l’ossigeno nella bombola. Una circostanza incredibile, che con ogni probabilità è costata la vita a Vicedomini.
Furono gli stessi medici del Cardarelli (a cui sono andati i ringraziamenti dei familiari della vittima per la professionalità mostrata e la competenza sanitaria, visto che il 68enne era stato più volte curato dai medici partenopei) ad allertare la polizia. Una vicenda inspiegabile, che ha spinto i familiari della vittima a sporgere denuncia per fare chiarezza. A fissare l’autopsia è stato il pm della Procura di Napoli Mario Canale.
“Noi familiari chiederemo giustizia senza tregua per una ipotesi di reato per omicidio colposo – affermano i parenti della vittima – causato per imperizia, negligenza e imprudenza. Chi è incompetente non può arrecare danni e provocare dolore ad altri. Agiremo in tutti le sedi. Un uomo buono come il migliore pane, tale era zio Aniello, è stato ucciso da gente senza scrupoli e senza competenze”.