A margine dei festeggiamenti che hanno accompagnato il rientro a casa di due campioni, made in Torre, Irma Testa e Ciro Immobile, la delusione della giovane pugile e del suo mentore nonché la protesta di una congrua rappresentanza dei sostenitori del Savoia.

La giovane atleta delle Fiamme Oro, ha lasciato la “festa”, con l’amaro in bocca per l’organizzazione che ha visto ben presto focalizzarsi l’attenzione sul centroavanti della nazionale italiana. Pochi interventi quelli che hanno visto al centro dell’attenzione Irma, forse troppo pochi considerato che ha portato alle “stelle” uno sport così poco considerato a confronto di quello più seguito del calcio, ma altrettanto se non ben oltre sacrificato.


La boxe viene rispolverata solo nelle grandi occasioni, quelle delle vittorie, mentre si dimentica troppo spesso che dietro c’è un immenso lavoro, fatto di sudore, sacrifici, pochi soldi e pochissimi riconoscimenti. Quasi dimenticato anche colui che da sempre opera nella cittadina torrese a favore di giovani, cercando di allontanarli dalla strada, dai clan, offrendo loro un’opportunità di socializzazione, ma anche di sfogo e di svago.

Sul palco i giovani delle scuole calcio, ma non gli atleti boxeur, sebbene ci fossero altri nomi noti, come Michele Baldassi, bronzo mondiale, la 13enne KhadiJa Jaafari, campionessa italiana School Girl, e ancora Raffaele Bergamasco, Coach della Nazionale Pugilato Femminile Indiana, istruttore di una giovane pugile che ha vinto una storica medaglia nella sua categoria, e infine l’unico arbitro italiano presente alla Olimpiadi di Tokyo, Marco Guida.


Insomma una serata che sarebbe potuta essere ancor più la festa dello sport, se avesse dato eguale spazio, attenzione e importanza ai rappresentanti di entrambi gli sport presenti sul territorio e intervenuti all’evento.

A margine della manifestazione anche la protesta dei sostenitori del Savoia Calcio, la squadra cittadina molto amata e seguita.

Una rappresentanza attendeva i campioni all’ingresso e sebbene si sia stretta intorno ai due giovani, per festeggiare la loro vittoria, ha colto anche l’occasione per riportare l’attenzione sulla situazione in cui versa proprio il Savoia.



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Duro il comunicato nel quale si legge :

Una città che cade a pezzi e il Savoia da rifondare… voi politici non avete nulla da festeggiare!!!

Potevamo tacere, potevamo scegliere la strada più semplice, potevamo salire anche noi sul carro e festeggiare con voi, con la vostra stessa ipocrisia.

Potevamo, certo, ma abbiamo scelto di non farlo.

Oggi Torre Annunziata omaggia due suoi figli, due scugnizzi che hanno portato alto nel mondo il nome della nostra città rendendoci fieri, ancora una volta, di essere torresi. Omaggia le loro sofferenze, i loro sacrifici, le tante gioie e i tanti dolori. Oggi omaggiamo i nostri campioni.


Ma quello che ci fa male in questa giornata è che a farlo non è il popolo.

Gli esempi di Irma e Ciro ci raccontano ben altro. Ci raccontano di ragazzi che dai quartieri più difficili, per diventare campioni, sono dovuti scappare via come nel caso di Ciro o affidarsi al gran cuore del maestro Zurlo nel caso di Irma.

Storie che oggi omaggiate, ma nelle quali non avete nessun merito. L’ennesimo vostro fallimento risiede nel triste epilogo della nostra amata squadra del cuore, il Savoia.

Ancora una volta avete assistito inermi ed impotenti dinanzi allo “straniero” che dopo aver speculato sulla nostra passione portava via l’unico momento di aggregazione che esistesse in città.

Lo stadio, la curva, oggi, a causa della vostra assenza, riescono ad unire interno ad un ideale centinaia di giovani che fra gli eterni problemi che affliggono la nostra comunità riuscivano a trovare un momento di evasione di confronto e di crescita collettiva.

Potevamo tacere in un giorno di festa, ma abbiamo deciso di non farlo, per rispetto dei campioni di oggi e di quelli che verranno, per rispetto del popolo torrese che merita di più“.

Bianca Di Massa


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