La coalizione di Governo nazionale vince anche a Volla con Giuliano Di Costanzo nuovo sindaco della cittadina vesuviana che con Pd, M5S, Free Volla va a formare la nuova maggioranza in consiglio comunale con 10 rappresentanti.



I dati finali del Ministero, anche se inizialmente si parlava di un risultato superiore al 61%, danno comunque una vittoria schiacciante per il candidato di sinistra che recupera i sette punti di ritardo accumulati al primo turno e distanzia di quasi 20 punti percentuali l’avversario Ivan Aprea supportato da tre liste civiche di ispirazione destrorsa.

Un risultato che va oltre ogni aspettativa e che resta inspiegabile se si guardano i dati del primo turno. In ballo sarebbero stati le 1.257 preferenze che avevano premiato Christian De Luca con l’11,9% in ballo per questo secondo turno, ma la differenza tra i due contendenti è stata molto più ampia in favore di Di Costanzo con oltre il 18% di vantaggio.




Analizzando il voto nei particolari si può notare che la debacle di Ivan Aprea è da ricercare nel fatto che, a conti fatti, gran parte dei suoi elettori non si sono recati alle urne per questo ballottaggio. Al primo turno Aprea aveva ricevuto 5.035 consensi che lo avevano portato a sfiorare la vittoria. Appena 3.507 quelli registrati dalle urne oggi: circa mille e cinquecento voti in meno.

Per Di Costanzo invece risultano 730 voti in più che lo hanno visto preferire da 4.997 cittadini vollesi.

Sono quindi mancati quanti hanno sostenuto Aprea al primo turno.  L’astensione ha condannato Aprea e lasciato via libera a Di Costanzo che vince raggranellando quasi 5mila voti, comunque con 38 voti in meno a quelli raccattati da Aprea al primo voto.



Una astensione netta a Volla in questo secondo turno con una percentuale che si ferma al 42,94% contro il 54,06% del primo turno. Il numero dei voti validi al primo turno erano stati 10.559 suddivisi tra i tre candidati. Il totale dei voti validi per il ballottaggio sono stati 8.504: oltre duemila cittadini che quindici giorni fa avevano espresso il loro diritto dovere, in questo fine settimana hanno deciso di disertare le urne. In gran maggioranza sono stati i votanti di Aprea, appunto circa 1.500 su 2.000.

“Tutte le forze sane del paese si sono unite per dare un futuro migliore a Volla”, queste le prime parole di Giuliano Di Costanzo, primo cittadino eletto.

“Abbiamo una grandissima responsabilità io e la mia squadra, dobbiamo ricostruire la nostra città”.

La “condivisione“, parola d’ordine in campagna elettorale per Di Costanzo ritorna ancora nelle parole del neo sindaco in risposta a chi sottolinea la sua poca esperienza: “Non ho vinto da solo ma con una squadra”.



In consiglio comunale siederanno in maggioranza 10 consiglieri: Pipolo, Granato, Petrone, Costagliola, Iperaro (per il PD); Genovino, Alaia e Persico (per il M5s) e Molisso e Petrazzuolo (per Free Volla).

Tra i banchi della minoranza, il candidato sindaco Ivan Aprea sarà accompagnato da altri tre componenti della sua coalizione: Donato, Ricciardi, Manfellotti. Inoltre sarà in consiglio comunale anche il candidato sindaco di Potere al Popolo, Christian De Luca in compagnia di un secondo consigliere che sarà Serena Cusano. Inizialmente, stando ai calcoli fatti in città, sembrava che alla coalizione di Aprea andassero 5 seggi. Resterebbe quindi fuori dal civico consesso il consigliere uscente De Simone.

Dopo tre amministrazioni implose negli ultimi anni, adesso per la città si apre una nuova esperienza amministrativa che in tanti sperano possa portare a termine il mandato per non bloccare per la quarta volta la vita politica e la crescita sociale ed economica di Volla. La speranza è anche quella di evitare di rimandare alle urne una città che ha dimostrato con poco più del 40% degli aventi diritto recatisi ai seggi, di non essere più tanto interessata ad un voto che risulta sterilmente espresso con una frequenza troppo ravvicinata. Amministrazioni che durano troppo poco e che in tempi così brevi non riescono a concretizzare risultati rispondenti alle reali necessità della città e dei cittadini.

Gennaro Cirillo



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