Un Napoli falcidiato dal Covid va a Torino con uno spirito combattivo e ottiene un pareggio meritato, risultato che sta stretto alla formazione di Spalletti per tenere alla larga la Juventus, distante 5 lunghezze dai partenopei.
Inizia così il nuovo anno solare per i partenopei, inizia con un pareggio che sa di vittoria, sia perché è un punto importante per la volata Champions, sia perché sembrava scontata una sconfitta di fronte a tutte le defezioni che negli ultimi giorni si sono accanite sul Napoli.
Il Napoli, bene o male, è riuscito a mettere su una rosa in grado di presentarsi di fronte alla Juventus: i tre giocatori messi in quarantena poi sono alla fine scesi in campo, dopo tanti dubbi, incertezze e decisioni prese e poi cambiate. Ghoulam è stato chiamato a giocare per 90 minuti, sacrificio immane vista la forma fisica scarsa dell’algerino, reduce da pochi minuti nelle gambe, insieme alla solita difesa e un centrocampo composto da Demme e Lobotka. Sulla trequarti Politano, Zielinski e Insigne a supporto di Mertens.
E’ stata una partita disputata a ritmi vertiginosi, con le due squadre che non hanno mai tirato il freno a mano, regalando agli spettatori un’intensità che ha reso la partita spettacolare.
Sin dal primo minuto è regnato sovrano il divertimento, con occasioni da una parte e dall’altra e un Napoli inizialmente un po’ timido, che fa capolino di rado nella metà campo bianconera nel primo quarto d’ora con pochi tocchi e un gioco ridimensionato probabilmente dalle assenze.
Dopo i primi 15 minuti, il Napoli comincia a tirare fuori gli artigli e subito cresce esponenzialmente. Al minuto 23 Mertens con un diagonale di destro trafigge Szczesny, che a sua volta trafigge De Ligt, perfettamente sulla traiettoria ma ingannato dalla deviazione del portiere polacco.
Un ottimo Napoli nella seconda metà dei primi 45 minuti, che soffoca i tentativi juventini di creare pericolo. Nel secondo tempo la Juventus trova il gol con un contropiede “allegriano”: a concludere l’azione è Federico Chiesa, che punisce Ospina con un tiro viziato dalla deviazione di Lobotka, che rende il gol alquanto fortunoso.
Se vogliamo trovare il pelo nell’uovo, non è solo il tiro ad essere viziato, ma l’intera azione: il contropiede era partito dopo un fallo su Demme, che è stato visionato giusto qualche secondo per poi convalidare il gol, ma il fallo era anche abbastanza vistoso e duro. Ma è 1-1.
Il Napoli non si scompone e per buona parte del secondo tempo domina la Juventus, faticando però a trovare varchi interessanti, causa un’organizzata difesa schierata da Allegri. Durante gli ultimi 10 minuti, si infuoca la partita e questo vale anche per l’arbitro Sozza, che viene chiamato in causa diverse volte, specie all’85’ minuto, quando un rigore nettissimo non viene assegnato.
In area di rigore Di Lorenzo viene toccato duro da De Ligt, che apre così un nuovo contropiede bianconero. Il rigore è nettissimo, ma Sozza e il VAR a quanto pare non vedono niente. Neanche un Di Lorenzo per 2 minuti a terra dolorante ha convinto Sozza a guardare le immagini.
Di fronte a ultimi 2 squilli juventini, il Napoli oppone la sua resistenza, e si porta a casa un pareggio più che meritato, una bella prestazione e un atteggiamento giusto. A dirla tutta, la vittoria sarebbe stata ancora più giusta, ma al Napoli va bene così. La Juve resta a -5 e il Napoli fa un bel balzo in avanti in ottica Champions League.
Giuseppe Garofalo