Da Berrettini a Sinner: le pagelle dell’Australian Open

Dopo due settimane di gran tennis, è tempo di tirare le somme: ecco le pagelle dei tennisti più di rilievo del Major di Melbourne

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E’ stato un Australian Open molto bello e divertente quanto equlibrato. Il primo slam dell’anno si conclude con la vittoria di Rafa Nadal nel maschile, che ha la meglio anche se inaspettatamente,  e di Ashleigh Barty nel femminile. In queste pagelle si tirano le somme sul torneo di Melbourne. Ecco i voti ai tennisti più rilevanti.

Berrettini: 8,5

Bravo Berrettini, che si arrende in semifinale a Nadal, ma come suo solito fa divertire lo stivale e regala un sogno, purtroppo non realizzato. Lo abbiamo visto passeggiare su Nakashima e Kozlov ai primi due turni, soffrire contro Alcaraz, quasi piangere contro Monfils. E’ stato un Australian Open per lui movimentato, ma gli vanno tutti i complimenti. Continuando di questo passo, risultati del genere saranno un habituè e sogni del genere potrebbero magari prendere forma…


Sinner: 8

Complimenti anche a Jannik, che si rende pericoloso nella lotta al trofeo e continua a spingere verso vittorie di spessore. L’altoatesino gioca un bel torneo, batte anche il padrone di casa De Minaur offrendo belle prestazioni. Si arrende solo a Tsitsipas, probabilmente autore della sua miglior partita di questo torneo. Ma come detto per Berrettini, anche Sinner fra qualche anno può vincere tornei di questo tipo. Anzi, forse lui può anche fare di più, visto il potenziale e l’età.

Monfils: 7,5

Ottimo l’Australian Open di Gael Monfils, che nonostante abbia giocato cinque partite contro avversari belli tosti lascia per la strada solo tre set, quelli rifilati da Berrettini. Al primo turno ha convinto contro Coria, ma battere Bublik e Garìn è stato comunque un gran risultato. Si arrende solo a Berretto, come già detto, dopo un buonissimo torneo. Voto meritato.

 

Shapovalov: 8

Gioca un buonissimo torneo il tennista canadese di origini israeliane. La stranezza è vederlo soffrire nei primi due turni contro avversari più che abbordabili, ovvero Djere e Kwon, alla fine battuti, e vederlo vincere con  facilità contro Reilly Opelka, tennista ormai affermatissimo, e Zverev, che non ha neanche bisogno di presentazioni. La sua corsa si arresta solo ai quarti di finale, dove esce comunque a testa altissima contro Nadal.


Auger-Aliassime: 7

Da testa di serie numero 9, arriva fino ai quarti di finale  e si illude di poter battere Medvedev. Vittorie risicate nei primi due turni contro Ruusuvuori e Davidovich Fokina, dove il canadese deve soffrire per portarsi a casa la vittoria. Terzo turno contro un avversario più tosto, eppure Auger non incontra difficoltà nel battere Evans. Al quarto turno fa un bel colpo in rimonta contro Cilic, ma la sua miglior partita è la sconfitta: contro Daniil Medvedev il “cugino” di Berrettini  vince i primi due set e ha grandi chance di vittoria, poi si adagia e il russo lo demolisce. Nel complesso un ottimo Australian Open.

 

Nadal: 10

Il campione dell’Australian Open è lui e non è una stranezza, se non fosse per il fatto che due mesi fa Nadal pensava al ritiro. Ha affrontato mesi estenuanti a causa dei suoi infortuni, ma ha dimostrato una maturità tennistica immensa riuscendo a non sbagliare un Major neanche in condizioni del genere. E’ così il suo ventunesimo slam, che gli permette di scavalcare Federer e Djokovic. Ne abbiamo già parlato in un articolo specifico, ma un giocatore che fa imprese del genere non va mai smesso di lodare.


Zverev: 5

Da lui, che era partito fra i fortemente candidati alla vittoria, è inutile dire che ci potevamo aspettare molto di più. Zverev ha salutato il cemento di Melbourne davvero troppo presto, dopo i primi tre turni che erano stati più che convincenti contro Altmaier, Millman e Albot, dove il tedesco di origini russe è riuscito a non perdere neanche un set. Ma agli ottavi di finale è uno scempio contro Shapovalov che lo fa fuori in tre set, con tanto di racchetta distrutta, gesto che non gli fa onore, vista la qualità messa in proporzione al rispetto che vuole questo sport.

 

Medvedev: 8

Non gli si può criticare il suo stile manchevole di eleganza, non gli si può criticare la sconfitta contro Nadal, ma potremmo farci due domande sul suo nervosismo. E’ probabilmente questo che gli ha impedito di chiudere una finale già virtualmente vinta. Il pubblico, tutto a favore di Nadal, ha iniziato a provocarlo e lui ha reagito prendendosela anche con il malcapitato giudice di sedia. Il suo è stato un bel percorso, nel quale ha battuto tennisti del calibro di Kyrgios, Auger-Aliassime e Tsitsipas, ma se sei la miglior stella nascente del tennis è inaccettabile perdere una finale così. Ma l’8 lo merita, è comunque arrivato all’ultimo atto.


Rublev: 4,5

Anche Rublev, come Zverev, avrebbe potuto fare molto di più. Il suo percorso si interrompe già al terzo turno, quando arriva un’inaspettata quanto brutta sconfitta contro Cilic. E’ vero che il croato era incontenibile e nel suo stato di grazia, è vero che la sua la ha detta ma poi ha ceduto, però il numero 5 al mondo non può perdere ai sedicesimi di finale. Anche perché subito aveva spaventato gli altri candidati al trofeo con prestazioni maiuscole nei primi due turni contro Mager e Berankis.

 

Tsitsipas: 8

Anche il suo è stato un buonissimo percorso, coronato da prestazioni monstre, in particolare quella su Sinner, interrotto da un Medvedev però super. Era piaciuto contro Ymer, Baez e Paire, aveva dato segnali di stanchezza in una estenuante battaglia di 5 set e più di 4 ore contro Taylor Fritz, poi spinge il piede sull’acceleratore contro Sinner e si arrende a Medvedev. Un bel torneo, ma l’appuntamento con lo Slam lo rimanda ancora.

Giuseppe Garofalo



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