Lo scioglimento del consiglio comunale, per infiltrazioni camorristiche, proietta le forze politiche stabiesi già alle prossime elezioni. Il centrosinistra si presenterà unito con il Movimento 5 Stelle, ma è già bagarre per la candidatura a sindaco. In un primo momento il discorso per la leadership sembrava ristretto a Mariella Verdoliva (dirigente democrat a Castellammare) e Andrea Di Martino (capogruppo uscente di minoranza in quota Italia Viva), ma anche i pentastellati, negli ultimi giorni, hanno rivendicato la possibilità di esprimere il candidato sindaco. E’ questo il pensiero che anima i ragionamenti di Francesco Nappi (capogruppo uscente M5S), secondo il quale “la politica degli ultimi venti anni ha fallito a Castellammare, qualcuno è stato peggio degli altri”.
Un attacco che va a colpire in maniera particolare le ultime amministrazioni di centrodestra, guidate da Gaetano Cimmino e Luigi Bobbio, ma che non risparmia il centrosinistra. Da qui la convinzione di poter esprimere il prossimo candidato sindaco di Castellammare, in vista della prossima tornata elettorale che potrebbe slittare a fine 2023. Anche nel centrodestra si guarda al futuro. Il colpo ricevuto dalla scioglimento dell’assise cittadina è stato sicuramente forte. In queste ore l’ex sindaco Cimmino (esponente di Forza Italia) sta valutando l’ipotesi di un ricorso, ma dovrà prima leggere le oltre 200 carte della relazione che ha portato il consiglio dei ministri alla drastica decisione.
“Non molliamo assolutamente – afferma Nello Di Nardo, coordinatore cittadino di Forza Italia – aspettiamo di leggere la relazione ma in queste ore ho capito poco. Non dimentichiamo che a Gragnano si sciolse il consiglio comunale e poi il Tar ha dato ragione all’ex sindaco Annarita Patriarca. Vedremo se fare ricorso o prendere atto, ma il passo successivo sarà coinvolgere tutti gli amici che ci hanno messo la faccia e proseguire”. Questa mattina intanto, a Palazzo Farnese, dovrebbe insediarsi la triade commissariale composta dal prefetto Raffaele Cannizzaro, dal vice – prefetto Mauro Passerotti e dal dirigente di seconda fascia Rosa Valentino. I commissari dovranno restare nella città stabiese per almeno 18 mesi, salvo eventuali proroghe. Toccherà a loro gestire i fondi del Pnrr, che dovrebbero segnare il rilancio di Castellammare dopo la pandemia e su cui si erano già catalizzate le attenzioni della criminalità organizzata.