Mai come in questi giorni sembra opportuna la memoria del Ven. Pio XII, nato a Roma il 2 marzo 1886 ed eletto al Supremo Pontificato nello stesso giorno del 1939, proprio alla vigilia dello scoppio del secondo conflitto mondiale.
Pio XII, che aveva come suo motto il versetto di Isaia: “opus iustitiae pax” (la pace è frutto di giustizia), dedicò la prima parte del suo pontificato al tentativo di evitare la stessa conflagrazione mondiale, con il celebre appello del 24 agosto 1939: “Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra”, poi a quello di impedire il coinvolgimento dell’Italia nel conflitto, ed infine al massimo sforzo per la sua cessazione o comunque per attenuarne gli esiti nefasti, come ad esempio, attraverso l’opera di soccorso ai prigionieri ed ai profughi.
Roma lo ricorda come Defensor Civitatis, per il suo impegno volto alla salvezza della città di Roma dalla distruzione bellica.
La Santa Messa, celebrata oggi, nel ricordo di questo grande Pontefice, nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria dell’Arco in Castellamare di Stabia, ha voluto essere, oltre che un momento di preghiera per la pace così drammaticamente minacciata, l’atto di omaggio nei confronti di un operatore di pace, a cui lo stesso Papa Francesco si ispira nella sua benefica azione nelle attuali contingenze.