E’ bufera in Italia Viva. L’ex capogruppo consiliare Andrea Di Martino, nonché candidato sindaco sconfitto al ballottaggio nel 2018 dal centrodestra di Gaetano Cimmino, decide di lasciare il movimento politico fondato da Matteo Renzi. “Ho sentito lontano il partito nella fase che ha portato poi allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche – afferma – non ho più le ragioni di una militanza collettiva in questo movimento”. Dichiarazioni forti, che hanno messo la parola fine a quest’esperienza politica. “In questi anni ho sentito un senso di solitudine molto forte – a parlare è ancora Di Martino – Aderii ad Italia Viva per essere parte di un gruppo che invece, tranne Gennaro Migliore, non ha mai fatto sentire sostegno e vicinanza”.
Un duro atto di accusa quello di Di Martino, che in passato ha svolto ruoli di primo piano anche nel Partito Democratico e in Sinistra Italiana. Adesso si attendono le prossime mosse, in un quadro politico terremotato dallo scioglimento del consiglio comunale dello scorso 24 febbraio. “Ho deciso anche che non sarò candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative – afferma l’ex renziano – Castellammare è pronta per affidarsi ad una nuova classe dirigente”. Dichiarazioni forti, che aprono una nuova ed intensa fase di discussione all’interno di tutto il centrosinistra.
Sono momenti di profonda riflessione anche nel centrodestra, che nei prossimi giorni si riunirà per definire le prossime strategie politiche. L’ex sindaco Cimmino (Forza Italia) deciderà se presentare o meno ricorso sullo scioglimento. Una scelta che avverrà dopo l’attenta analisi della relazione prefettizia, che ha spinto poi il consiglio dei ministri a decretare lo scioglimento dell’assise. Anche Cimmino potrebbe tuttavia decidere di passare la mano, aprendo così nel centrodestra la ricerca di una nuova figura da mettere a capo della coalizione.
Tra i nomi che circolano in questi giorni con insistenza, c’è quello di Vincenzo Ungaro. L’ex presidente dell’assise cittadina, eletto nella civica di riferimento di Cimmino, si era candidato alle elezioni della Città Metropolitana con la lista di Catello Maresca. Una candidatura resa però vana dallo scioglimento del consiglio comunale, che ha tagliato fuori la città di Castellammare dalla tornata elettorale di secondo livello svoltasi domenica scorsa.