Come segnalatoci, il 15 febbraio scorso abbiamo pubblicato sulle pagine del nostro quotidiano una notizia relativa a un non meglio specificato “premio Antonio Ammaturo contro ogni illegalità”; comunicazione giuntaci attraverso i nostri consueti canali.
Avendo negli anni seguito, con i nostri collaboratori, il “Premio Antonio Ammaturo- Legalità Città di Napoli”, manifestazione con cui Napoli ricorda il Vicequestore della Polizia di Stato Antonio Ammaturo, Medaglia d’Oro al Valor Civile, che, dopo una brillante carriera nel corpo, lottando contro le mafie ed il terrorismo, fu barbaramente ucciso dalle brigate rosse nel 1982, chiaramente siamo stati indotti in un, certamente evitabile, errore.
Oggi riceviamo la segnalazione dell’arch. Maria Cristina Ammaturo, figlia del Questore Antonio Ammaturo, venuta a conoscenza tramite internet dell’articolo pubblicato in data 15/02/2022 sul sito e la pagina facebook de il Gazzettino Vesuviano, avente titolo “A Giuseppe Alviti il premio Antonio Ammaturo contro ogni illegalità”. Il premio poi nel corpo dell’articolo veniva anche indicato come “Antonio Ammaturo per una Napoli Legale”.
Le osservazioni della signora Maria Cristina Ammaturo non potevano non trovare riscontro nella nostra indignazione che si unisce alla sua, principalmente per l’uso improprio del nome di un martire dello Stato, ma anche per la malafede utilizzata anche al fine di trarre in errore i nostri collaboratori e redattori.
La comunicazione dell’architetto Ammaturo, che di seguito riportiamo, ha fatto luce sulla questione e anche sul nostro errore, al quale possiamo ora porre rimedio con questo chiarimento richiestoci e dovuto ai nostri lettori.
Questo quanto evidenziato da Maria Cristina Ammaturo:
- l’utilizzo non autorizzato dai familiari del nome del Questore Antonio Ammaturo per un evento;
- l’indicazione di persona non avente titolo (tale sig.ra Tina Piccolo) che attribuirebbe un “premio” così intitolato;
- che la denominazione indicata del “premio” risulta simile, tanto da permettere equivoco, al noto Premio “Antonio Ammaturo – Legalità città di Napoli”, promosso dalla sottoscritta ed istituito dal Ministero dell’Interno, che annualmente premia appartenenti alla Polizia di Stato distintisi in attività di polizia giudiziaria, selezionati da apposita commissione di cui la sottoscritta è membro;
- l’arbitrario parallelo stabilito tra attività dell’indicato destinatario del premio (persona a me non nota) e la lotta alla criminalità organizzata, alla delinquenza politica e comune, che il Questore Antonio Ammaturo, conduceva senza riguardo ad interessi di qualsivoglia parte politica.
Come richiesto pubblichiamo quindi questa rettifica e rimuoviamo dal web l’articolo in questione.
Di certo per il futuro faremo molta più attenzione alle comunicazioni provenienti da quel canale, che da oggi non possiamo che ritenere inaffidabile.
Intanto porgiamo i nostri più sinceri saluti alla signora Maria Cristina Ammaturo, confermando la grande stima nel lavoro e nella memoria del Questore Antonio Ammaturo e nell’impegno socio-culturale del Premio, quello vero, a lui intitolato.
La direzione e la redazione tutta de’
il Gazzettino vesuviano