Saluto all’Em.mo Cardinale Mario Grech
Eminenza Rev.ma, benvenuto a Pompei!
- La ringrazio vivamente di aver accettato l’invito a presiedere questa solenne Concelebrazione Eucaristica e a guidare la recita della Supplica, che alle 12.00 eleveremo alla Vergine del Rosario.
Assieme a Lei saluto i confratelli Vescovi, le distinte autorità civili e militari col Signor Sindaco di Pompei, i sacerdoti e i pellegrini, tra cui, i carissimi genitori di Vostra Eminenza.
Lei proviene dalla Repubblica di Malta, dove sono stato dal 2007 al 2012, al servizio della Santa Sede e dove l’ho conosciuta e ho potuto apprezzare le sue doti di Pastore dei fedeli della diocesi di Gozo. Nell’arcipelago maltese la devozione alla Madonna di Pompei risale al primo periodo di costruzione del nostro Santuario ed è legata alla testimonianza della grazia ricevuta dalla Marchesa Rosina Apap Testaferrata (prima Zelatrice del Rosario in Malta), che nell’ottobre del 1885 proprio nell’ora della “Supplica”, scampò, insieme al marito e ad altre quattordici persone, ad un naufragio, mentre fuggivano dall’epidemia del colera che aveva colpito la Sicilia. Per ringraziare la Madonna contribuì generosamente alla costruzione della chiesa di Nostra Signora del Rosario di Pompei a Marsaxlokk.
- Eminenza, anche la Sua devozione alla Madonna di Pompei è legata ad una chiesa dedicata proprio a Lei nella sua splendida isola di Gozo.
Da circa 3 anni, il Santo Padre Francesco l’ha chiamata in Vaticano, nominandola Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi e creandola Cardinale nel Concistoro del 28 novembre 2020.
Papa Francesco ci sta insegnando che la sinodalità, il camminare insieme, è una vocazione fondamentale per la Chiesa e deve rendere tutti noi – sacerdoti, religiosi e laici – protagonisti della vita di fede per fare della Chiesa tutta una comunità evangelizzatrice.
Anche qui a Pompei ci siamo incamminati, come Santuario, come parrocchie, come associazioni e come opere di carità in questo percorso, avendo come modello la nostra Madre celeste, donna sinodale per eccellenza.
Eminenza, la Sua presenza qui ci porta nel cuore della Chiesa universale e del nostro amato Santo Padre Francesco, per il quale, come lui stesso chiede ripetutamente, preghiamo ogni giorno.
Dica al Papa che gli vogliamo bene e sosteniamo il suo ministero di Pastore della Chiesa universale e di luce per il mondo intero.
- Nel 1901, all’inizio del cosiddetto secolo breve, nel quale l’umanità ha vissuto tante tragedie, il Fondatore di Pompei, il Beato Bartolo Longo, volle dedicare alla pace la magnifica facciata del Santuario, davanti alla quale stiamo celebrando.
Fin dallo scorso 24 febbraio, seguendo gli accorati appelli di Papa Francesco, abbiamo intensificato il nostro impegno di preghiera per la pace, con celebrazioni, veglie, momenti di riflessioni e accoglienza morale e materiale dei profughi ucraini.
L’impegno a favore degli ultimi e dei più deboli è nel DNA di questo Santuario, accanto al quale sorgono come una corona di rose, da oltre 130 anni, opere sociali per l’accoglienza di minori e adulti in difficoltà.
Molti di loro, assieme agli operatori di queste strutture: religiosi, religiose, laici e famiglie, sono qui in piazza per rendere grazie al Signore Gesù e alla Madre.
A Lei, Vergine del Santo Rosario, affidiamo la Sua persona e il Suo Ministero, nel ringraziarLa ancora per essere qui.
Tommaso Caputo
Arcivescovo Prelato e Delegato Pontificio