Contro ogni forma di illegalità: successo a Sant’Antonio Abate per la manifestazione “Terra Nostra – Passeggiata per la legalità”. L’evento è stato voluto dal sindaco Ilaria Abagnale ed è stato organizzato insieme al Fai Antiracket, alle forze dell’ordine, al sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto, all’assessore regionale alla Sicurezza Mario Morcone. La manifestazione è stata l’occasione per gridare con forza no alla violenza, alla prepotenza, all’usura, al racket, alla camorra.
Sant’Antonio Abate: la passeggiata contro la camorra
Presenti alla passeggiata anche il prete anticamorra don Luigi Merola, i plessi scolastici. E poi il centro sociale anziani, le associazioni del territorio, con la collaborazione di realtà come Libera e Radio Siani. “Un momento condiviso per essere uniti – ha detto il primo cittadino di Sant’Antonio Abate – nell’impegno a difendere e valorizzare il nostro territorio attraverso un reale sostegno della legalità. Per far sentire la nostra voce, ma anche per offrire il nostro sostegno ai cittadini, commercianti e imprenditori: noi ci siamo! Insieme, possiamo essere il cambiamento: facciamo in modo che le nostre azioni contino più delle parole!”.
Il corteo per le strade
Il corteo ha attraversato le strade di Sant’Antonio Abate ed è stato preceduto da un momento di raccolta nei pressi del Municipio. Qui nelle scorse ore è stato eretto un muro di mattoni. Si tratta di un’opera temporanea, ispirata alla medesima costruzione di Jorge Méndez Blake.
Il muro e il libro di denunce
“Appare inamovibile – ha spiegato Ilaria Abagnale – eppure se lo si osserva c’è qualcosa che ne compromette la stabilità: un libro. Un libro di denunce. Il Municipio è il riferimento di una comunità, dove noi amministratori assumiamo il dovere di operare per il cittadino, di tutelare il suo presente e il suo futuro. Questo muro rappresenta l’illegalità che con prepotenza tenta di intercedere nei sistemi, ma quel libro, la cultura che ne deforma la struttura, genera quelle crepe che porteranno all’inevitabile crollo. Ogni pagina di quelle denunce è alimentata da crescente consapevolezza: le istituzioni ci sono, noi ci siamo! Dalla parte dei cittadini onesti”.