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Oltre un secolo di carcere per i ras del clan Imparato di Castellammare di Stabia. E’ la richiesta fatta dal pm della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) Giuseppe Cimmarotta, durante la requisitoria nell’ambito del processo “Terremoto”. Il procedimento vede alla sbarra 9 presunti esponenti della cosca del rione “Savorito”, per reati inerenti lo spaccio di droga.

Clan Imparato di Castellammare: le richieste della Dda

Le richieste più alte sono quelle nei confronti di Vincenzo Imparato (figlio del ras Salvatore, alis ‘o paglialone) e Catello Cesarano, genero del boss del Savorito. Per entrambi sono stati chiesti 20 anni di carcere. Secondo gli inquirenti, sarebbero proprio Imparato e Cesarano a capo della piazza di spaccio del Savorito, tra le più ricche dell’intero comprensorio stabiese.



Pene pesanti richieste anche per pusher e vedette

Ma pene pesanti sono state chieste anche per i presunti pusher e vedette, a disposizione dell’organizzazione malavitosa alleata dei D’Alessandro. A partire da Vittorio D’Auria (14 anni), continuando con Francesco Massa (12 anni e 8 mesi), Catello D’Auria (12 anni), Silvio Onorato (11 anni e 4 mesi), Giovanni Spagnuolo (10 anni e 8 mesi), Pasquale D’Antuono (10 anni) ed Elio Iovino (8 anni). Il pm ha chiesto invece l’assoluzione per Eduardo Onorato.



Le accuse

Gli altri imputati sono tutti accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, aggravate dalle finalità mafiose. Una piazza di spaccio, quella del rione Savorito, che sarebbe gestita dal clan dei “paglialoni”, con affari da capogiro. Un droga – shop aperto 24 ore al giorno, frequentato da clienti provenienti da ogni angolo della provincia sud di Napoli e anche dai Comuni salernitani dell’Agro – Nocerino – Sarnese. L’attenzione sul quartiere post-terremoto sorto nella periferia nord di Castellammare di Stabia è da sempre altissima. Le forze dell’ordine e l’Antimafia hanno analizzato e cercato di scardinare un “sistema” che consente il continuo ricambio della manovalanza. Qui è da anni che si parla di ricostruzione e di riqualificazione dell’intero rione su cui pesa l’ombra del clan Imparato di Castellammare.



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