Giusy Sbaglio Gragnano, Federazione italiana danza sportiva

Grande meraviglia per la Città della Pasta: l’atleta di Gragnano, Giusy Sbaglio, vince ben due medaglie d’oro al Campionato Italiano di Danza Paralimpica. Le gare sono state organizzate dalla Fids – Federazione Italiana Danza Sportiva.

Abbiamo parlato con la Sbaglio e le abbiamo fatto qualche domanda su quanto vissuto durante la competizione, nonché sulla gestione dei suoi allenamenti.

Giusy, spieghiamo a quale tipologia di competizione hai partecipato.

Si tratta del Campionato Italiano di Danza Paralimpica organizzato dalla Fids (Federazione Italiana Danza Sportiva) categoria I-WDS 1 (International Wheelchair Dance Sport).

Al Campionato di Danza Paralimpica hai conquistato ben due medaglie d’oro, per quale categoria?

Ho vinto la medaglia d’oro per il Freestyle tratto dal musical “The greatest showman”, coreografia preparata dal Maestro di Danza Paralimpica Gabriele Cretoso della “Gabry Dance” di Poggiomarino. Ho vinto anche la medaglia d’oro nelle Danze conventional Solo WDS 1 (Valzer, Tango, Samba, Rumba e Jive).

Le tue sensazioni quando hai capito di aver raggiunto questi importanti traguardi sportivi?

Il cuore pulsava a mille! Non potevo crederci! Poi il mio pensiero è tornato indietro negli anni, a quando ballavo sulle punte poi il buio di questi lunghi sette anni. Nell’agosto 2015 mi è stata procurata una lesione midollare per un intervento sbagliato. Avevo un bimba, la mia terza figlia di soli 45 giorni. Quando sono tornata a casa dopo 6 mesi, la piccola Gaia Pia aveva 8 mesi. Da 7 anni la mia vita è stata stravolta ed insieme alla mia anche quella della mia famiglia, di mio marito e dei miei tre figli.

Quante ore ti alleni durante la settimana e se possiamo sapere in quale struttura?

A Montecatone (centro specializzato per mielolesioni) ho scoperto la danza in carrozzina. Non mi sembrava vero di muovermi di nuovo a “passi di danza”! Mi dissero che in Campania c’era il miglior maestro di Danza paralimpica: il Maestro Gabriele Cretoso che da 20 anni insegna danza a persone con vari gradi di disabilità (ragazzi down, tetraspastici e persone in carrozzina come me). La Gabry dance si trova a Poggiomarino. Ho iniziato ad allenarmi a settembre con due ore settimanali, ma piano piano abbiamo incrementato il ritmo fino a studiare quasi cinque giorni su sette.

Quanto ritieni importante il lavoro che svolgi con gli istruttori sportivi che ti seguono durante gli allenamenti e quanto è importante il rapporto che hai con loro?  Oltre al maestro Cretoso, di cui non potrei mai più farne a meno, ringrazio il mio istruttore di Pilates, il prof. Silvio Iozzino (Sportlandia) che da sette anni cerca di tenere in allenamento tutti i miei muscoli, oltre ad un ricordo particolare per i miei primi maestri di danza classica e moderna: Anna Rupe ed Alberto Sant’Elia.

I prossimi obiettivi?

Gli obiettivi futuri sono sicuramente gli Europei e poi…Quello che sarà, sarà! Spero di portare lustro alla mia città e soprattutto di trasmettere un messaggio positivo a coloro che vivono la disabilità nel silenzio e nella resilienza.

Quanto ti ha aiutato la danza nella vita?

Sicuramente ti posso dire che da quando ho ripreso a ballare non faccio più uso della cannabis terapeutica (dispensata dal Ssn per il dolore neuropatico refrattario a qualsiasi terapia farmacologica). La danza è la mia medicina più grande. Avevo dolori da impazzire, dolori non compatibili con la normale vita quotidiana. La danza mi ha salvato dal baratro…a maggio 2021 ho avuto una grossa delusione in ambito lavorativo (sono un’ortottista): ho perso un lavoro per il quale avevo dato per 20 anni tutta me stessa, trascurando marito e figli, anteponendolo a qualsiasi cosa. Invece poi c’è stata la svolta, avevo più tempo per me stessa ed ho riscoperto la mia passione più grande: la danza.

Sei contenta di aver portato il nome della Città di Gragnano così in alto in questa competizione?

Si sono molto orgogliosa di questo, anche perché i gragnanesi mi conoscono ormai per le mie battaglie legate all’abbattimento delle barriere architettoniche (e mentali). Spero di continuare così e di portare a casa tanti altri successi.

Parliamo infine di sogni, uno inerente la danza?

Diventare insegnante di danza paralimpica per poter portare nel mio paese questa disciplina.

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