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Il caso Terme di Stabia spacca il Movimento 5 Stelle. Dopo la vendita all’asta dei beni, stabilita dal concordato approvato dal Tribunale di Torre Annunziata, e la riunione svoltasi in Regione dalla terza commissione, i grillini stabiesi si dividono. A manifestare il dissenso, sui ritardi dell’ente regionale in merito a Terme di Stabia, è Francesco Nappi (ex capogruppo Movimento 5 Stelle a Castellammare), che replica alla deputata Carmen Di Lauro, definitasi “ottimista” nei giorni scorsi alla luce dell’incontro in Regione.

Terme di Stabia, l’ex capogruppo del Movimento 5 Stelle: “In tre anni non è stato fatto niente”

“In tre anni non è stato fatto niente – afferma Nappi, replicando alla sua collega di partito – Nel 2019 ci recammo al Mise per perorare la causa Terme di Stabia. Dopo un confronto con Mise ed Invitalia, ricevemmo un’offerta che davvero non si poteva rifiutare, con la disponibilità a finanziare il recupero delle Terme alla condizione di un bando fatto dal ministero e di un sopralluogo preliminare, per valutare lo stato delle Terme con un pool di tecnici ministeriali, regionali e comunali”.

E quindi l’affondo. “In tre abbiamo sollecitato – continua – ricordato, chiesto e richiesto di compiere questo passo zero. E niente, a quanto pare è stato tutto tempo perso. Ed ora dopo tre anni, sottolinea l’ex capogruppo grillino, “qual è stata la perla partorita dall’audizione? La valutazione dello stato delle Terme. Esattamente quello che si sarebbe dovuto fare tre e più anni fa. Si parla delle Terme di Stabia come se fosse la prima volta, con demagogia e chiacchiere a vuoto”.

Ancora ignoto dunque il destino delle Terme di Stabia

Affermazioni che sembrano provocare una frattura tra l’area della parlamentare Teresa Manzo (di cui fa parte Nappi) e il gruppo invece vicino alla Di Lauro. E’ ancora ignoto dunque il destino delle Terme di Stabia, messe in vendita per 21 milioni di euro, su decisione del Tribunale di Torre Annunziata. Questo il destino dello stabilimento chiuso dal 2015. Sul mercato tutto il patrimonio compresi il parco sulla statale sorrentina, l’albergo ridotto a rudere e Villa Ersilia. Il prezzo lo ha stabilito un perito nominato dal liquidatore della Sint Vincenzo Sica. Dettati anche i tempi, 36 mesi a partire dal giorno in cui il giudice ha approvato il concordato presentato dalla società di cui il comune di Castellammare di Stabia è unico socio.

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