Dopo anni di militanza e due elezioni, Luigi Di Maio ex leader del Movimento 5 stelle ha deciso di lasciare quel Movimento che lo ha introdotto nel palazzo del potere. Palazzo al quale Di Maio sembrerebbe essersi adattato molto bene visto gli incarichi ministeriali ottenuti. Proprio lui che faceva del vincolo di mandato una sua bandiera e rivendicazione oggi se ne va e fonda un partito personale, come un Renzi qualunque.
Eppure la sua fuoriuscita e fondazione di un nuovo gruppo politico centrista, a cui pare si stia lavorando da tempo, ha avuto l’incredibile capacità, anziché di evidenziare una spaccatura esistente, di ricompattare sia gli attivisti sia gli esponenti del Movimento 5 stelle anche in quelle realtà complesse dove il partito sembrava una fioca luce anziché una fiamma ardente.
È vero che il capo della Farnesina ha pronto un manipolo di parlamentari a sostenerlo nell’iniziativa, ma d’altro canto il resto degli esponenti e degli attivisti ha fatto cemento intorno al presidente in carica Giuseppe Conte. Pronti tutti a sostenerlo nella sua leadership e ad un nuovo cambiamento verso un organizzazione territoriale strutturata e collegata ai territori.
Anche a Castellammare di Stabia, città dove tra lo scioglimento del comune per infiltrazione mafiosa, lo scorso gennaio, con relativo commissariamento e l’emergenza sicurezza all’ordine del giorno, anche lì gli attivisti si sono compattati nel sostegno pieno a Giuseppe Conte.
Uno su tutti l’ex consigliere Francesco Nappi che nelle scorse ore tramite i propri social ha dichiarato “Chi mi conosce sa che sono sempre stato obiettivo circa il Movimento. Un manipolo di “fortunati” si è trovato a gestire in potere grande, ma non ha retto ed ha ceduto sotto il peso delle lusinghe, degli interessi della clientela. Oggi questo manipolo abbandona, fortunatamente e definitamente, il Movimento. Io resto al fianco di Giuseppe Conte e di Roberto Fico pronto a questo cambiamento epocale”.
Una presa di posizione netta in favore dell’attuale presidente del Movimento Giuseppe Conte. Nappi già nelle ore successive della visita del ministro alla Fincantieri a Castellammare e relative dichiarazioni era stato molto duro, etichettando Di Maio come “un ladro nella notte”, data la sua totale assenza nel comunicare tale visita ai numerosi attivisti stabiesi.
Una presa di posizione, quella sul ministro, ed una totale compattezza e fiducia nel leader Giuseppe Conte, fiducia dalla parte dell’avvocato del popolo che si allarga anche gli attuali esponenti del Movimento stabiese a livello nazionale.
Un nuovo corso pare iniziare e Di Maio è riuscito a favorire la creatura politica che lo ha lanciato nell’agone della cosa pubblica maggiormente nel momento della sua fuoriuscita anziché della sua leadership.
Ma cosa faranno i parlamentari Stabiesi del 5s? Carmen Di Lauro al momento tace, mentre più vicina al fronte contiano appare Teresa Manzo. Lo spartiacque resta quello di poter ottenere la candidatura bis alle future elezioni politiche con tutte le variabili, le regole interne ed esterne, il calo di consensi e il taglio dei parlamentari che condizioneranno le formazioni delle liste.
Ivano Manzo