«Buon compleanno Gore Vidal. L’impero immaginifico tra Hollywood e Ravello», è il titolo dell’iniziativa in programma per venerdì 30 settembre, dedicata allo scrittore americano che aveva eletto la cittadina costiera a buen retiro. Organizzata dal Comune di Ravello, con la consulenza di Alfonso Amendola, Piero Cantarella ed Erminia Pellecchia, in collaborazione con il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali e la nuova proprietà della Rondinaia, sua dimora ravellese, la giornata prenderà il via alle ore 10 con il «Pellegrinaggio laico a La Rondinaia» (prenotazione obbligatoria alla mail univeur@univeur.org). La seconda parte si svolgerà, tra testimonianze, proiezioni e riflessioni, nell’auditorium di villa Rufolo, a partire dalle ore 16.30.

Dopo i saluti del sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier e del presidente del Cuebc, Alfonso Andria, si entrerà nel vivo con gli interventi, introdotti e moderati dalla giornalista Erminia Pellecchia: «Lo scrittore Vidal, l’amico Gore» dell’editore Elido Fazi, «Gore Vidal. Un letterato nella pop-culture» di Alfonso Amendola, docente di Sociologia dei processi culturali all’Università di Salerno, «Le biografie come la mia devono interessare per forza: a proposito del Julian di Gore Vidal» della storica della filosofia Maria Carmen De Vita, «Una storia di amicizia» di Domenico De Masi (videomessaggio), professore emerito di Sociologia del lavoro a La Sapienza, Dario Cantarella, amico ravellese di Gore Vidal e Vincenzo, Gerardo e Gerardo jr Di Natale, proprietari di Villa La Rondinaia. Le conclusioni sono affidate a Luigi Mansi, consigliere delegato alla Cultura del Comune di Ravello. Previste inoltre le proiezioni video di «Aimez-vous l’Italie?» (regia di Luciano Emmer, 1976) e «Ravello Rendez-vous», un recente corto che è «un viaggio introspettivo, quasi onirico, sospeso tra sogno e realtà, che ha permesso di riscoprire l’anima, lo spirito dei luoghi in cui viviamo e a cui, in un certo senso, appartenne anche l’“enfant terrible” della cultura a stelle e strisce» commenta Marco Cascone, che ha scritto e diretto la pellicola.

«Sono trascorsi dieci anni dalla morte, ma abbiamo preferito festeggiarlo e non commemorarlo, promuovendo questo evento in occasione del compleanno di una voce altissima e scomoda, che sa ancora interrogare il nostro presente – spiega il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier – Un intellettuale che amò profondamente questa città, ricambiato da tutta la nostra comunità. E’ solo l’inizio di una serie di attività che avranno come protagonista Gore Vidal ed il suo rapporto speciale con Ravello e la costiera amalfitana».

Non a caso la data scelta per questo particolare omaggio è il 30 settembre, a pochi giorni della sua nascita, avvenuta il 3 ottobre del 1925 a West Point. Eugene Luther Gore Vidal per quarant’anni è stato “semi-residente” nella città della musica, ultimo degli intellettuali ad avere costruito il mito di luogo dell’anima della perla della Divina. Qui, nel 1972, l’irriducibile provocatore e autore controcorrente acquistò la Rondinaia, la dépendance di villa Cimbrone realizzata nel 1927 da Lord Grimthorpe per la figlia Lucille Beckett, un nido di rondine incastonato nella roccia, divenuto luogo di incontro di personalità internazionali dell’arte, della cultura e della musica. Un cenacolo che riprese a vivere con Vidal, che alla Rondinaia ha accolto ospiti del rango di Margaret d’Inghilterra, Andy Warhol, Susan Sarandon e Hillary Clinton. Tra gli amici italiani, il sociologo Domenico De Masi, suo vicino di casa ravellese.

«Racconteremo Gore Vidal e il suo immaginario-spugna in grado di assorbire e rilanciare creatività e politica, impegno militante e leggerezza, lotte sociali e dandysmo glamour – spiegano gli organizzatori – Racconteremo questo straordinario scrittore americano innamorato di Ravello e la sua libertà espressiva che gli consentì di navigare in una moltitudine di linguaggi: non solo la letteratura, ma anche la televisione, la pamphlettisca, la saggistica, il teatro, le sceneggiature e la recitazione cinematografica. E soprattutto racconteremo un Gore Vidal artefice di un immaginario decisamente pop».

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