Non ce n’è neanche per il Bologna, che esce sconfitto dal Maradona per tre reti a due dall’ennesimo Napoli convincente, che ha sofferto forse più del previsto, ma mettendo a referto una vittoria essenziale.Azzurri che continuano a proiettarsi al primo posto, con un’altra risposta di mentalità e cuore all’Atalanta, ancora accomodata sulla seconda poltrona della classifica. Una vittoria di grinta, come quella di Osimhen, che a torso nudo mostra tutta la sua verve sanguinosa di fronte ad un pubblico in delirio.

Il Napoli è stanco, dopo gli impegni praticamente ogni tre giorni, ma non molla, risponde agli infortuni, e con la sofferenza si porta a casa i tre punti con il solito gioco coinvolgente che sta ormai deliziando tutti i palati calcistici.

Si parte subito accelerando, con una manovra fluida e un Bologna che si scopre troppo spesso: gli azzurri peccano anche di lucidità sotto porta in diverse occasioni, come una traversa di Mario Rui con Raspadori da solo a tu per tu con Skorupski, oppure un tiro di Politano sciupato clamorosamente a porta sguarnita.

Il Bologna riesce ad affondare la retroguardia azzurra al primo squillo di Zirkzee, che sfrutta un buco in difesa per depositare la palla in rete. Azione che ha messo fuori causa il Napoli.

Ma la reazione da parte dell’undici partenopeo arriva subito, all’ultimo respiro del primo tempo: su un calcio d’angolo, Juan Jesus sfrutta un rimpallo fortunoso per mettere la palla all’angolino. Si sa, per vincere certe partite, un pizzico di fortuna serve sempre.

Nella ripresa il Napoli parte forte, con la freschezza dei neo-entrati Osimhen e Lozano, che decideranno poi la partita. Chucky, dopo tre minuti, ribalta il risultato su una respinta di un super Kvaratskhelia. Dopo tre minuti e mezzo il messicano trova subito il gol, galvanizzato dopo la prestazione monstre in Champions.

Ma neanche il tempo di esultare che il Bologna riprende il pareggio con un gol di Barrow dalla distanza: ottima la traiettoria disegnata dal 99 bolognese, ma c’è molto da recriminare per un intervento a vuoto di Meret.

Il Napoli deve assolutamente reagire, inizia a premere sull’acceleratore, ma sembra sterile. Fino a quando Kvaratskhelia corona una sua partita sugli scudi con una palla squisita per Osimhen. Una parola: freddezza. Il Napoli si riporta in vantaggio e palla al centro.

La partita si innervosisce, il Bologna si incattivisce, tuttavia i felsinei non riescono a impensierire la difesa azzurra con occasioni degne di nota. Il Napoli temporeggia, prende tempo, rischia verso la fine ma dopo 94 minuti l’arbitro fischia la fine ed esplode la gioia azzurra. Arrivano altri tre punti d’oro. E adesso tocca alla Roma.

Giuseppe Garofalo

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