Raid nella notte, incendiata l’auto di un incensurato a Castellammare di Stabia. L’episodio si è verificato in via Venezia (nella periferia cittadina) quando intorno alle 2 della notte tra martedì e mercoledì la tranquillità e il sonno dei residenti sono stati spezzati dall’odore acre del fumo e dalle fiamme. Diverse persone sono scese anche in strada per paura che l’incendio potesse coinvolgere anche gli edifici privati.

Subito sono arrivati i soccorsi. Sul posto, dopo pochi minuti, si sono recati i vigili del fuoco del locale distaccamento, che con due squadre hanno lavorato per spegnere il fuoco e mettere in sicurezza l’intera area. In via Venezia sono giunti anche i carabinieri del nucleo operativo stabiese, agli ordini del capitano Carlo Venturini e del tenente Tommaso Errico, al fine di effettuare tutte le indagini del caso. E dalla relazione effettuata dai pompieri non sembrano emergere dubbi: sul posto sono state trovate tracce di liquido infiammabile.

Raid nella notte, incendiata un’auto al rione ex Cmi di Castellammare

Elemento che accerta la matrice dolosa del raid. L’automobile era parcheggiata in una strada alle spalle della chiesa del rione Cmi. Sulla vicenda è dunque scattata un’inchiesta. I carabinieri, coordinati nell’attività d’indagine dalla Procura di Torre Annunziata, hanno sentito il titolare della vettura: si tratta di un residente del rione Cmi senza precedenti, ma (secondo gli inquirenti) legato indirettamente ad alcuni pregiudicati della zona.

Vista l’assenza di precedenti, gli investigatori si concentrano sulla vita privata dell’uomo e dei suoi familiari, che frequentano alcuni pregiudicati della zona. Ma non sono escluse altre ipotesi e si indaga a 360 gradi per fare piena luce su questa vicenda. Attenzione alta dunque delle forze dell’ordine, anche perché in città esistono precedenti specifici che non lasciano presagire nulla di buono. Appena poche settimane fa infatti, nel centro antico furono incendiate 3 moto e 2 auto.

Le indagini in corso dei carabinieri

In quella occasione, gli inquirenti accertarono che si trattava di un raid inquadrato nella “battaglia per la droga”, tra pusher e affiliati ai clan cittadini. Anche in quel caso fu accertata la natura dolosa, con residui di carburante ritrovato ancora a terra ed utilizzato per appiccare le fiamme. E tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti in quella occasione c’era proprio lo spaccio degli stupefacenti, capace di generare un giro d’affari milionario. Una battaglia sulla droga, combattuta tra i vicoli dello spaccio.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteEmanuele Pisapia nuovo direttore commerciale di IamHero
SuccessivoNapoli, Centro Storico: rapina in una basilica. Arrestato 27enne di San Giuseppe Vesuviano
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.