Maxi-appalto Hub di Pompei, è ancora caos. La nuova e “zoppa” minoranza ora chiede spiegazioni a tutti i Ministri competenti. Oltre che al sindaco Carmine Lo Sapio. Il progetto per la nuova mobilità integrata da 23,5 milioni di euro che, nelle intenzioni di Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS, collegherà “il Parco Archeologico di Pompei alla rete ferroviaria nazionale“.
Così da raggiungere gli Scavi “direttamente in treno anche da fuori regione e con i treni del Gruppo Fs Italiane” è duramente criticato dalla nuova minoranza “spuria” guidata in consiglio comunale da Domenico Di Casola.
Maxi-appalto Hub di Pompei, è caos: interrogazione a Ministri e Prefettura
Un’interrogazione consiliare ad hoc è, per questo motivo, arrivata già sul tavolo del sindaco Carmine Lo Sapio. “Si chiede di conoscere la posizione dell’amministrazione circa la creazione di una viabilità confusa, incompleta e dannosa – si legge nel testo dell’interrogazione – il suo principale effetto è quello di ostacolare lo sviluppo di via Plinio come asse turistico, impedendo che le aree prospicienti la strada e gli Scavi archeologici possano svilupparsi come servizi turistici accessibili alla strada”.
La richiesta, oltre che al primo cittadino, è stata ufficialmente presentata anche ai neo Ministri dei Trasporti e della Cultura, Matteo Salvini e Gennaro Sangiuliano, poi al prefetto di Napoli Claudio Palomba. Fra gli interrogativi più scottanti, paventati dalla minoranza di Pompei che, detto neanche troppo tra le righe, continua a perdere i suoi “pezzi” (l’interrogazione è firmata infatti da appena 4 consiglieri.
La nota “disattesa” da altri ex membri dell’opposizione
La nota è stata “disattesa” dagli ormai due ex consiglieri Salvatore Caccuri e Mario Estatico, ndr) adombra presunti “spettri” sulla sostenibilità di “impatto ambientale del progetto Hub di fronte al Tempio di Venere per la creazione di un “mostro” in sopraelevazione. Il maxi-appalto internazionale da circa 24 milioni di euro è stato pubblicato il 14 novembre scorso.
Il termine per presentare le offerte scadrà invece a mezzogiorno del 20 Dicembre 2022. Secondo quanto ribadito da Rfi Spa di Rete Ferroviaria Italiana – la holding concessionaria dei lavori e appartenente al gruppo Ferrovie dello Stato -“il progetto” già annunciato nel 2015 “prevede la costruzione di una nuova stazione a Pompei Scavi e si muove nel solco della intermodalità dei trasporti, vista la vicinanza del Nuovo Hub all’uscita di Pompei Ovest dell’autostrada A3 Napoli ‐ Salerno e alla SS18.
La procedura prevede 52 espropri
Una prossimità che garantirà una migliore accessibilità anche dei mezzi del trasporto pubblico locale alla nuova stazione e quindi al Parco Archeologico”. L’obiettivo è quello di “migliorare la complessa mobilità dell’area archeologica, accrescendone il bacino di utenza, con un’attenzione particolare rivolta al tema della sostenibilità” visto che le nuove realizzazioni permetteranno di raggiungere gli Scavi tramite “mezzi di trasporto collettivi in grado di ridurre il traffico automobilistico privato”.
Il nuovo Hub, tuttavia, prevede una procedura da 52 espropri per circa 90 tra immobili di proprietà privata e vecchie aziende di servizi per turisti con sede lungo la storica via Plinio. E’ anche per questo motivo che molti imprenditori di Pompei continuano a osteggiare il piano Hub che prevede la chiusura parziale al traffico di via Plinio. L’opposizione aveva già annunciato l’invio di un esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti. Lo stesso sindaco aveva inizialmente definito il milionario progetto Hub come “non in linea con gli interessi della nostra città”.
“La proposta pervenuta al ministero ha apportato soltanto delle minime modifiche”
Prima della pubblicazione del maxi-appalto internazionale, il sindaco aveva “autorizzato” la sua amministrazione a spendere 34mila euro per pagare una società estera specializzata in progettazione, la Jordi Bellmunt Agata Buscemi Arquitectes, con sede in Spagna, a Barcellona. I professionisti iberici avrebbero quindi dovuto presentare al ministero dei Trasporti “una rimodulazione della proposta Hub che, a partire dalle previsioni di trasformazione del nuovo nodo di interscambio ferroviario” analizzasse gli aspetti di trasformazione vincolati al sito archeologico.
Dagli architetti spagnoli, già in parte pagati con oltre 7mila euro dal Comune di Pompei, pure l’opposizione attendeva uno stravolgimento del progetto. “E invece – attaccano oggi dalla minoranza – la proposta pervenuta al ministero ha apportato soltanto delle minime modifiche”. Ma c’è dell’altro. Il decreto finale sul progetto – siglato a Dicembre scorso dal direttore generale del ministero – a pagina 6 recita: “Entro la data del 22 novembre 2021, fissato quale termine per acquisire le determinazioni degli Enti interessati dal procedimento, non sono pervenute comunicazioni di motivato dissenso, né è stata notificata alcuna formale opposizione sull’intervento proposto”.
Salvatore Piro