scavi pompei agnellino

Un agnellino è appena nato negli Scavi archeologici di Pompei: cresce così l’eco pascolo che in modo sostenibile contribuisce al mantenimento e alla bonifica dell’erba nel sito. A dare notizia del nuovo arrivo è lo stesso Parco archeologico che ha pubblicato il tenero scatto sui propri canali social.

Un agnellino appena nato negli Scavi archeologici di Pompei: cresce l’eco pascolo

“Benvenuto a questo agnellino appena nato – hanno fatto sapere dagli Scavi di Pompei che si aggiunge alle altre 150 pecore“. L’eco pascolo è frutto di un accordo sperimentale, della durata di 9 mesi, che consentirà il mantenimento delle superfici a prato, nel pieno rispetto delle caratteristiche naturalistiche delle aree, assicurando il contenimento delle malerbe e la concimazione naturale dei terreni.

Si tratta di un metodo alternativo e altamente efficace che sfrutta la capacità dei greggi di ripulire e bonificare i prati garantendo risparmio e al contempo influendo sull’ impatto ambientale. Le pecore, difatti, non necessitano di energia elettrica quanto un macchinario, pertanto non c’è nessun costo né inquinamento.

Un grande progetto finalizzato ad una gestione autosufficiente

L’erba tagliata in maniera industriale normalmente diventa un rifiuto a tutti gli effetti da smaltire. Una pecora, invece, ingerisce l’erba che mastica e la ricicla fertilizzando il prato che ricco di materia organica e microrganismi è la migliore assicurazione contro allagamenti e siccità. Del tutto superflui, naturalmente, gli erbicidi.

Un grande progetto finalizzato ad una gestione autosufficiente del grande Patrimonio naturale di cui le aree archeologiche sono custodi e che ha tra gli obiettivi anche di far sì che queste attività produttive diventino motore di sviluppo economico locale, sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale e legale.

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