Il Savoia ingrana la seconda e batte per 1-0 il Saviano tra le mura amiche

In rete Aquino ad inizio ripresa. I bianchi tornano al successo casalingo dopo più di un mese

La diciassettesima ed ultima giornata del girone di andata Eccellenza Campania si gioca al Bellucci di Pompei ed oppone il Savoia del neo tecnico De Stefano al Saviano di mister Belmonte.

Giove ieri è nella versione pluvio e spalanca le cataratte del cielo sulle squadre e sui malcapitati spettatori che avranno però modo di rifarsi, almeno quelli di parte oplontina, per il gioco gagliardo messo in mostra dalla propria squadra e, soprattutto, per il risultato.

Un 4-3-3 per i bianchi orbati, per vari motivi, della presenza di capitan Scarpa, di Guarro e di Granata. Difesa da reinventare e quindi De Cristofaro difensore centrale, in mediana debutta il coloured Samb appena arrivato dall’Angri ed in attacco Carnicelli indossa la sua prima maglia da titolare, la pesante 10 del capitano.

Molto abbottonato il Saviano che propone un 4-4-1-1 nel quale finale della manovra è il massiccio Chirullo sostenuto dalla classe mancina di Raffaele Auriemma. Difesa affidata ad Annibale ed Ammendola che, da poco ventitreenne, indossa con personalità la fascia di capitano.

La giornata, meteorologicamente parlando, è una di quelle da dimenticare. La pioggia cade battente dalla tarda mattinata e ci sono dubbi sulla tenuta del terreno in sintetico del Bellucci. Il pubblico savoiardo, incurante delle avverse condizioni del tempo, accorre numeroso ad occupare le tribune dello stadio mariano per sostenere con il consueto calore la propria squadra. Canti e cori per tutta la gara sotto un cielo grigio-ferro e pioggia a tratti scrosciante saranno uno spettacolo nello spettacolo. Presente anche una piccola, ma appassionata frangia di tifosi del Saviano che non lesineranno il proprio sostegno ai neroverdi.

Entrambe le compagini occupano una posizione di classifica simile, zona alta dei playout, per cui sono consapevoli che i punti in palio non sono tre ma sei.

Il primo tempo non offre grandi spunti di cronaca se non due tiri dalla distanza di Sicuro al 7’ e Chirullo al 20’ respinti dai rispettivi portieri senza troppe difficoltà.  Al tiro velleitario anche Onda verso la fine della prima frazione con il pallone che non scende abbastanza sulla traiettoria disegnata dal fantasista torrese e si perde alto sulla trasversale di Barbato Giovanni.

In questo primo tempo il cliché è Savoia in avanti alla ricerca del vantaggio, con scarsa incisività, e Saviano che si accontenta del pari e se ne sta rintanato nella propria metà campo, nulla concedendo all’avversario privo della qualità necessaria per fare male.

Di tutt’altro tenore la ripresa, anche perché i padroni di casa la mettono subito in discesa.

Appena due i giri delle lancette, pallone lungo per il cuore dell’area neroverde, corto rinvio della difesa, sulla seconda palla Barbato addomestica dolcemente di interno destro proponendo un passaggio invitante per Aquino, il quale ha letto prima degli altri il copione del film. Controllo orientato di destro atto a liberare un sinistro velenoso che coglie in controtempo il pipelet ospite. La palla, calciata di interno rasoterra, si accomoda di giustezza verso il secondo palo e la punta torrese può continuare nella sua corsa che la porta dritto tra le braccia della torcida bianca ebbra di gioia.

Si potrebbe dire che il gol è diretta conseguenza delle scelte operate nell’intervallo dal trainer torrese che stravolge l’assetto dei suoi, lasciando negli spogliatoi un opaco Strazzullo in favore del terzino sinistro classe 2003 Vincenzo Dommarco. Ciro Sicuro tiene compagnia al folto barbone di Omar Boussada al centro della retroguardia, De Cristofaro riprende le chiavi del gioco in posizione di play e Barbato si posiziona nel ruolo più congeniale di mezz’ala destra dal quale pennellerà l’assist vincente per il gol di Aquino. Per la serie le scelte fatte delle panchine possono cambiare la gara.

A questo punto il Saviano capisce che restare nella propria metà campo non porta a nulla ed alza il baricentro della manovra. L’atteggiamento più propositivo degli ospiti si incrocia con un evidente calo fisico e forse anche di tensione dei padroni di casa che soffrono più del lecito le costanti iniziative del Saviano che però non sono sorrette da schemi atti a liberare gli avanti, né da particolari doti tecniche dei singoli.

Il terzino Franza ci prova in scivolata dopo una bella zione sulla sinistra ma la palla termina ampiamente al lato e Casillo di testa per due volte cerca la rete senza creare particolari grattacapi a Landi che se la cava anche con l’aiuto della difesa. Dal suo canto è il Savoia ad avere due volte la chance per chiudere il match ma Carnicelli, prima di piede e poi di testa, manca il bersaglio per pochi centimetri.

Si chiude con il Saviano che pareggia dopo un’azione insistita al limite nella quale il neo entrato Salvati è lesto a mettere in rete raccogliendo un filtrante dal limite, ma la sua posizione è rilevata in off-side dal secondo assistente Frisulli di Ercolano che alza la bandiera obliterando così la gioia dei savianesi.

Seconda vittoria in tre gare giocate sotto la guida tecnica di mister Antonio De Stefano, delle quali due in trasferta. Il neo allenatore è entrato immediatamente in sintonia con il gruppo squadra e con l’ambiente torrese. Tra turni infrasettimanali di campionato e semifinali di Coppa Italia regionale, non c’è mai stato il tempo per svolgere una preparazione fisica e tattica adeguata ma, ciononostante, il tecnico sembra avere trovato la quadra alla conduzione degli oplontini sia dal punto di vista tattico, dove i miglioramenti sono apparsi evidenti, che dal punto di vista comportamentale; del resto il temperamento non era mai mancato ai bianchi nemmeno nell’era Barbera.

La società sta facendo la sua parte muovendosi con discrezione ma con precisione chirurgica e sta colmando, poco per volta, le evidenti lacune di costruzione della rosa operate dalla precedente gestione.

Gli innesti di Samb, gran tagliatore di legna proveniente dall’Angri, che si è inserito come se giocasse da sempre con i nuovi compagni, e di altri elementi come gli esterni Dommarco e Malafronte, gente di gran gamba, consentono all’allenatore di variare lo scherma in corsa e di proporre le soluzioni adeguate all’andamento del match. Non è un caso il vantaggio di ieri frutto dei cambi effettuati con grande intelligenza dal mister savoiardo.

Il futuro che attende la squadra oplontina è sempre quello molto di lotta e poco di governo. Per salvarsi sarà necessario ragionare da provinciale e calarsi nell’agone con concentrazione ed umiltà. Il blasone ed il Principe Emanuele Filiberto da soli non producono punti in classifica, quelli dovranno essere conquistati dalla squadra con le unghie e con i denti ma il percorso intrapreso sembra essere quello giusto ed il cammino potrà essere facilitato da ulteriori movimenti, in particolare a rafforzamento del reparto avanzato, che la società certamente porrà in essere qualora il tecnico lo ravvisi opportuno.

Salvatore Curcio

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano