Uno dei più grandi edifici settecenteschi d’Europa – l’albergo dei poveri, in piazza Carlo III – potrebbe forse diventare un grande contenitore museale.

La sua storia risale al 1751, dietro incarico di Carlo III, l’architetto Fuga – da cui prende il nome il palazzo- iniziò la costruzione dell’edificio che non fu mai portato interamente a termine.

Durante il corso dei decenni sono stati vari gli usi che ne sono stati fatti: da carcere a scuola di musica, centri rieducativi per minorenni a tribunale per minori, inoltre negli ultimi anni ha ospitato anche diverse manifestazioni e spettacoli.

Adesso, grazie agli investimenti ricavati dal PNRR, il sindaco Manfredi ha già espresso il desiderio di crearci una “città nella città”; ipotizzando che possa diventare la nuova sede della biblioteca nazionale, oltre che uno spazio dove esporre le migliaia di capolavori custoditi nei depositi museali della città partenopea.

Martina Amante

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