Poker del Napoli a Torino ed è festa per i 10mila al seguito

Una doppietta di Osimhen, Kvara e primo gol in Serie A per Ndombelè lanciano gli azzurri al momentaneo +21 sull’Inter

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Tutto normale a Torino, dove un Napoli schiacciasassi passeggia sui granata di Ivan Juric, una squadra che doveva essere difficile ma comunque messa in secondo piano dallo strapotere azzurro, che si riconferma per l’ennesima volta.

Sono ben 4 le zeppole di San Giuseppe con cui gli azzurri stendono il Toro, sono altri 3 i punti che arrivano in classifica: a quota 71, se tutto dovesse continuare così, il Napoli festeggerebbe il suo terzo Scudetto il 3 maggio a Udine. Ma occhio, il tempo potrebbe diminuire da un momento all’altro.

Vittoria in scioltezza per i partenopei, i quali ricevono quattro inchini dai granata: Osimhen ritrova il gol, anzi due, Kvaratskhelia e Ndombelè staccano il loro pass per la festa azzurra a Torino. Sì, sponda Toro, ma la Vecchia Signora non se la passò meglio.

La partita inizia con il solito schema del Napoli, che si può soprannominare “Al mio segnale scatenate l’inferno”: tutti, tranne i due difensori centrali e ovviamente il portiere, partono dalla metà campo al calcio d’inizio.

Agli azzurri bastano 9 minuti ad altissima intensità per trovare il vantaggio: Lozano guadagna un corner dopo un tiro su cui avrebbe potuto fare meglio. Fatto sta che dalla bandierina il nigeriano svetta più in alto di tutti e insacca sul palo lontano il suo ventesimo centro in campionato. Un mostro, semplicemente un mostro.

Il Torino comunque continua a giocare la sua onestissima partita, mettendo il bastone fra le ruote a Spalletti, che trova il suo angelo custode in Meret, autore di un paio di ottime parate che tengono il risultato inchiodato sul vantaggio Napoli.

A raddoppiare ci pensa poi Kvaratskhelia, che conquista un calcio di rigore frutto della sua inventiva. Dal dischetto l’esecuzione ricorda quella di Zielinski mercoledì contro l’Eintracht: centrale ma efficace. Portiere a sinistra e palla in rete per il raddoppio partenopeo.

Primo tempo tutto sommato facile per il Napoli, che, malgrado un Torino convinto e rognoso, riesce ad andare a prendere un tè caldo con due lunghezze di vantaggio sugli avversari. Il tutto su un campo in cui diverse big hanno lasciato la pelle.

Nella ripresa gli azzurri dilagano con la doppietta di Osimhen, che continua a segnare di testa dopo la partita contro il Francoforte e il gol del primo tempo. Azione corale avviata da una combinazione magica fra Di Lorenzo e Anguissa e finalizzata poi dal nigeriano, che sul secondo palo trafigge Milinkovic-Savic sfruttando l’ottimo cross di Olivera.

All’ora di gioco c’è spazio anche per il Cholito Simeone, uomo che in questa stagione ha avuto poco spazio, ma quando lo ha avuto è sempre stato determinante. Messo in ombra da uno straordinario Osimhen, l’argentino mette minuti nelle gambe e un paio di volte insidia la difesa del Toro.

Successivamente entrano anche Elmas e Ndombele: è proprio il francese a trovare il gol del poker. Osimhen mette in gioco il suo strapotere fisico e serve Kvaratskhelia con una palla al bacio. Il georgiano accomoda la palla sui piedi del numero 91, che davanti al portiere non sbaglia. Palla sotto le gambe di Milinkovic-Savic ed è grande festa.

Sugli spalti di un Olimpico-Grande Torino colmo di napoletani, compresi gli ultras, è grande festa e, come succede ormai da diverse partite, gli ultimi minuti di gara sono un qualcosa di magico. In attesa del grande giorno, si canta e si balla sui cori dedicati all’agognato tricolore. Questa città continua a sognare sempre di più. Ed è giusto farlo, perchè non costa nulla.

Giuseppe Garofalo

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