Il processo per l’omicidio di Ugo Russo, il 15enne ucciso il 29 febbraio 2020 nei pressi del borgo di Santa Lucia, a Napoli, durante un tentativo di rapina, vedrà a giudizio il carabiniere coinvolto nel tragico evento. Il giudice per le indagini preliminari del capoluogo partenopeo ha stabilito che il militare dell’Arma dovrà rispondere dell’accusa di omicidio aggravato volontario.
Omicidio di Ugo Russo a Napoli, rinviato a giudizio il carabiniere: “Momenti concitati in aula”
L’udienza di stamattina è stata caratterizzata da momenti concitati quando il militare, presente in aula per la prima volta, è entrato. Alla vista del carabiniere, la madre del 15enne si è sentita male ed è stata prontamente ricoverata in ospedale per accertamenti. Il processo inizierà il prossimo 12 luglio.
Davanti al tribunale si è tenuto un sit-in organizzato dal comitato “Verità e Giustizia per Ugo Russo”, che ha esposto uno striscione con la foto del ragazzo. “Ce lo aspettavamo. Con un fascicolo di indagini di oltre 2mila pagine che raccontano di un ‘carabiniere giustiziere’, sarebbe stato assurdo smontare tutto il lavoro degli inquirenti di fronte a un’accusa così grave”, hanno commentato i membri del comitato.
Determinare le responsabilità penali nell’omicidio di Ugo Russo
Ugo Russo perse la vita il 29 febbraio 2020, colpito alla testa dai colpi di pistola sparati dal carabiniere, dopo che il 15enne, insieme a un complice, aveva tentato di rapinare l’orologio di valore dell’agente. L’avvio del processo rappresenta un momento importante per fare luce sulla vicenda e determinare le responsabilità penali nell’omicidio di Ugo Russo.
La famiglia della vittima, insieme al comitato che si batte per la verità e la giustizia, spera che il processo possa fornire risposte e una condanna adeguata, nel rispetto della memoria del ragazzo. L’attenzione dell’opinione pubblica rimane alta su questo caso, che solleva importanti questioni sulla violenza e sull’uso della forza nelle forze dell’ordine.