Volla, tentato

A Volla avevano pianificato la rapina fin nei minimi dettagli, organizzando il “colpo” con veicoli con targhe rubate e finte pistole: cinque persone sono state arrestate all’alba di oggi dalla squadra mobile. La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Nola, nei confronti di cinque individui ritenuti presunti autori di una tentata rapina aggravata avvenuta nel maggio 2022 a Volla, in provincia di Napoli. Gli arrestati sono Giuseppe Esposito, Raffaele Ibello, Agostino Sifo, Walter Tarantino e Vincenzo Corrado.

Volla, tentato “colpo” da 55mila euro: in cinque in manette

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli hanno rivelato che i sospettati avrebbero pianificato il crimine in modo organizzato. Walter Tarantino si sarebbe occupato del reclutamento dei complici materiali per affiancarli a Giuseppe Esposito. Esposito, insieme a Vincenzo Corrado e Giovanni Galletto, avrebbe dovuto mettere in atto la rapina utilizzando due veicoli, di cui uno con targhe rubate, per fermare l’auto della vittima. Durante l’attacco, avrebbero minacciato la vittima con una replica di una pistola Beretta priva del tappo rosso.

Rispettivamente dipendente e rappresentante legale della ditta che aveva consegnato i 55mila euro in contanti alla persona offesa, Raffaele Ibello e Agostino Sifo avrebbero fornito supporto ai complici segnalando gli spostamenti della vittima a Giuseppe Esposito, in cambio di una parte del bottino.

Rapina sventata dalla squadra mobile

Fortunatamente, grazie all’intervento tempestivo degli operatori della Squadra Mobile di Napoli, la rapina a Volla non si è consumata. Infatti, è stato possibile arrestare Giovanni Galletto, il quale è stato successivamente processato separatamente in un altro procedimento penale ed è attualmente detenuto.

È importante sottolineare che il provvedimento eseguito rappresenta una misura cautelare disposta durante le indagini preliminari. I destinatari dell’ordinanza sono persone sottoposte a indagini e quindi presumibilmente innocenti fino a una sentenza definitiva. Sono ammessi mezzi di impugnazione per contestare tale misura cautelare.

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