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Sfiduciata a San Marzano sul Sarno, Carmela Zuottolo svela i retroscena del “tradimento”

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Sfiduciata a San Marzano sul Sarno, Carmela Zuottolo svela i retroscena del “tradimento”

Il Comune di San Marzano del Sarno da qualche giorno è commissariato. Tutto è stato causato dalla sfiducia al sindaco Carmela Zuottolo per mano di 9 consiglieri comunali, di cui 3 esponenti della maggioranza. In un video postato sulla sua pagina Facebook (Carmela Zuottolo Sindaco), la prima cittadina ha espresso il suo dispiacere, e sorpresa, per quanto accaduto.

Il sindaco Zuottolo ha iniziato il suo intervento sottolineando l’incomprensione nei confronti delle dimissioni presentate dai tre componenti dell’amministrazione comunale.

“C’è un’apparente contraddizione tra le azioni dell’assessore e la sua partecipazione attiva alle giunte. Si tratta dell’unico caso in Italia, forse, dove un assessore firma le dimissioni del proprio governo, dopo essere stata sempre presente alle riunioni di giunta, dopo aver sempre firmato e sottoscritto ogni delibera nei tre anni in piena condivisione all’interno del gruppo, non sollevando mai alcun tipo di problema, non rifiutando o scartando alcun atto. Forse non era lei il Calabrese con cui avrei dovuto interfacciarmi. Ha fatto saltare uno dei progetti più importanti per la città: l’antenna per la telefonia”.

Critiche anche sull’atteggiamento del consigliere comunale Pasquale Alfano: “Era mio amico e collega di studio. Il suo tradimento è stato non solo politico, ma anche umano e per questo ancora più forte degli altri. Vorrei capire adesso cosa dirà il prossimo 26 febbraio quando in Tribunale si discuterà dell’aggressione che ha ricevuto per la vicenda degli alberi di largo De Gasperi, dopo che si è fotografato abbracciato a colei che ha fatto diventare oggetto di derisione la città, perché aveva inscenato un corteo funebre con manifesti, candele e ceri per l’abbattimento degli alberi. Alberi malati e pericolanti, come confermato nella stessa videoconferenza da Gerolamo Oliva”.

Stilettate pure per Gerolamo Oliva: “Lui aveva rappresentato un aspetto chiave della maggioranza e il suo ruolo di capogruppo di maggioranza lo rendeva un punto di riferimento fondamentale dell’intera maggioranza. Era stato nominato su mia indicazione e accettato da tutta la coalizione con deleghe importanti, con cui ho lavorato gomito a gomito anche in Regione per il rischio idrogeologico della città, senza mai alcuna interferenza da parte dell’assessore all’Ambiente. Con me lui ha ottenuto, elogiandomi apertamente, anche in Consiglio Comunale alla presenza di tutti, grandi opere per San Marzano sul Sarno: “Mai fatte in 50 anni di governo. Parliamo dell’abbattimento e della ricostruzione del ponte Marconi, dei rapporti con il Consorzio di Bonifica, del dragaggio di un tratto dell’alveo.

Parla del comitato di via Gramsci, cittadini vittime di due allagamenti in un anno, e ora li ha abbandonati a se stessi alla vigilia di un altro inverno di piogge. Era il capogruppo di maggioranza ed era in suo potere convocare più spesso tutti per collaborazione, informazioni e condivisione di progetti. Ha detto che abbiamo fatto tanto, ma non si è fatto scrupoli di lasciare la città in situazioni di criticità”.

Un aspetto centrale delle dichiarazioni del sindaco riguarda il presunto abbandono di progetti cruciali per lo sviluppo di San Marzano per svariati milioni di euro, lasciando la comunità in uno stato di incertezza. “Gli esponenti della maggioranza che si sono dimessi hanno tradito la città”, ha detto. “Con l’arrivo del commissario c’è stato il blocco di finanziamenti e progetti in corso che avrebbero portato benefici significativi alla comunità. Ora chi si occuperà di eventuali abbassamenti delle tasse per i cittadini, chi studierà, chi presenterà delibere, emendamenti o quant’altro?”

Poi la stoccata finale a tutti i firmatari della sfiducia: “Tutti voi nove consiglieri comunali che siete andati di nascosto come dei ladri dal notaio avete voltato le spalle alla città. Fare i politici significa anche avere spina dorsale, un amministratore è qualcosa di più di uno che chiacchiera al bar o di uno che chiede il voto”.

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