Castellammare, infermiera aggredita: “Bollettino di guerra”

Filippo Anelli esprime la sua "indignazione" e richiede urgentemente maggiori misure di sicurezza. Tuttavia, sottolinea che la questione è più complessa di quanto possa apparire superficialmente

Castellammare, infermiera aggredita. La Fnomceo:

Castellammare, infermiera aggredita. La Fnomceo: “Bollettino di guerra. Si tratta di un fenomeno complesso multifattoriale”. In un preoccupante inizio d’anno, l’escalation di aggressioni contro medici e operatori sanitari ha portato il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), Filippo Anelli, a sollevare l’allarme su questo fenomeno crescente.

Castellammare, infermiera aggredita

Il 3 gennaio, a Castellammare di Stabia, Napoli, un’infermiera è stata aggredita. Il 4 gennaio, a Roma, un’ambulanza del 118 è stata attaccata con sassi e spranghe in un campo nomadi. Il 5 gennaio, a Soriano Calabro, Vibo Valentia, una dottoressa della guardia medica è stata attaccata da cinque individui, con gli operatori del 118 che sono intervenuti in suo soccorso picchiati.

Filippo Anelli esprime la sua “indignazione” e richiede urgentemente maggiori misure di sicurezza. Tuttavia, sottolinea che la questione è più complessa di quanto possa apparire superficialmente. La FNOMCeO ha già affermato che il problema della violenza contro i medici è multifattoriale.

La Fnomceo: “Bollettino di guerra. Si tratta di un fenomeno complesso multifattoriale”

Anelli sostiene che, oltre all’implementazione di presidi di polizia negli ospedali e alle campagne di sensibilizzazione, è essenziale agire su diverse fronti. Una delle principali preoccupazioni riguarda le denunce ingiuste, che possono distruggere la reputazione e la vita professionale di un medico senza fondamento. Anche le notizie infondate su presunti casi di malasanità alimentano un clima di ostilità.

Il Presidente della FNOMCeO sottolinea l’importanza di un’operazione culturale che restituisca ai medici il rispetto e la dignità professionale, coinvolgendo anche il Ministro della Salute, il Ministro dell’Interno e l’intero Governo. Inoltre, sostiene l’opera del Governo per trovare soluzioni e auspica uno scudo penale che porti, come in molti altri Paesi europei, alla depenalizzazione dell’atto medico.

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