Franco Meloni, le connessioni con il boss Michele Senese

Nell'ambito del programma investigativo Rai "Report" emergono nuovi dettagli sulle presunte connessioni tra il padre della Premier Giorgia Meloni, Franco Meloni, e il noto boss della camorra Michele Senese, noto anche come 'O Pazzo

Franco Meloni, quelle connessioni con il boss della camorra Michele Senese: l'inchiesta di Report e le polemiche di FdI. Il ritorno di Nunzio Perrella

Nell’ambito del programma investigativo Rai “Report” emergono nuovi dettagli sulle presunte connessioni tra il padre della Premier Giorgia Meloni, Franco Meloni, e il noto boss della camorra Michele Senese, noto anche come ‘O Pazzo. Le rivelazioni provengono da Nunzio Perrella, ex membro della Camorra ora collaboratore con la giustizia, il quale afferma che Francesco “Franco” Meloni, padre di Giorgia Meloni, sarebbe stato coinvolto con il capo criminale campano.

Franco Meloni, quelle connessioni con il boss della camorra Michele Senese

La narrazione di Perrella si concentra sul rapporto tra Franco Meloni, scomparso nel 2012, e il boss della camorra, una figura di spicco nel traffico di droga a Roma. Inoltre, l’inchiesta esplora i tentativi più ampi dei clan camorristici di stabilire legami con figure di rilievo all’interno del partito Fratelli d’Italia, soprattutto in Lombardia.

Intervistato dal giornalista Giorgio Mottola, Perrella ha descritto il suo incontro con il padre della Premier negli anni ’90. Il motivo di tale incontro era il narcotraffico: l’ex camorrista afferma di aver ricevuto ingenti carichi di hashish per indicazioni del boss Senese. In quell’occasione, il capoclan avrebbe definito il padre dell’attuale Presidente del Consiglio “un mio uomo”, una persona inizialmente sconosciuta a Perrella, che sostiene di averlo visto per la prima volta a Nettuno nel 1992, in compagnia di Michele Senese.

L’inchiesta di Report e le polemiche di FdI

La recente attenzione mediatica su Franco Meloni ha spinto Nunzio Perrella a confermare definitivamente l’identità dell’uomo, dopo aver visto una sua fotografia. Oltre a condividere queste informazioni su “Report” il collaboratore di giustizia le ha comunicate anche ai magistrati, dichiarando che il padre di Giorgia Meloni sarebbe finito “al servizio” del boss Senese a causa di un vecchio debito. Perrella è noto per le sue rivelazioni sensazionali nel passato, fornendo informazioni cruciali sulla gestione illecita dei rifiuti in Campania. In un ruolo diverso, è stato “agente provocatore” nella Pubblica Amministrazione, cercando di incastrare funzionari disponibili a corrompersi.

Secondo quanto riportato dalla stampa spagnola, Franco Meloni è stato arrestato il 25 settembre 1995, nel porto di Maó, Minorca, in possesso di 1.500 chili di hashish su una barca a vela, in compagnia di due figli nati da un’altra relazione e di un genero. Nel processo che ne seguì, l’uomo assunse tutte le responsabilità del trasferimento della droga dal Marocco alla Spagna, sostenendo di essersi prestato al narcotraffico a causa di grandi difficoltà economiche e di essere stato pagato con 50 milioni di pesetas. Franco Meloni fu condannato a 9 anni di reclusione.

Il ritorno di Nunzio Perrella

Scomparso nel 2012, Giorgia Meloni ha definito suo padre “un estraneo” in più di un’occasione. Nella sua autobiografia, la Premier ha rivelato di non aver coltivato i rapporti col genitore addirittura dal 1988, quando aveva appena 11 anni. Durante una puntata del programma televisivo “Belve,” la leader di Fratelli d’Italia ha dichiarato: “Se una bambina di 11 anni decide che il padre non lo vuole vedere più e poi lo fa davvero, evidentemente quest’uomo qualcosa ha fatto. Mio padre ha fatto di tutto per non farsi voler bene o stimare. Faccio fatica a dire che era una brava persona”.

L’inchiesta di “Report” ha suscitato polemiche politiche, portando Fratelli d’Italia a presentare un’interrogazione al Presidente e all’Amministratore Delegato della Rai riguardo all’utilizzo ricorrente di collaboratori di giustizia ritenuti inaffidabili dalla magistratura. L’interrogazione fa specifico riferimento ai casi del padre di Ignazio La Russa e del padre di Giorgia Meloni, suggerendo che il programma si affidi a fonti inaffidabili per colpire indirettamente figure politiche. Sigfrido Ranucci, conduttore di “Report” ha risposto sui social media affermando che Nunzio Perrella e Michele Riccio, un ufficiale dei carabinieri, non sono stati denunciati per diffamazione e sono considerati fondamentali nei procedimenti legali contro il boss camorrista Senese.

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