Napoli, scommesse clandestine internazionali: undici indagati

Puntate fino a 100mila euro anche dal carcere di Poggioreale. L’inchiesta della guardia di finanza. Napoli è al centro di una complessa operazione

Napoli, scommesse clandestine internazionali: puntate fino a 100mila euro anche dal carcere di Poggioreale. L’inchiesta della guardia di finanza, undici indagati

Napoli, scommesse clandestine internazionali: puntate fino a 100mila euro anche dal carcere di Poggioreale. L’inchiesta della guardia di finanza. Napoli è al centro di una complessa operazione di polizia economica-finanziaria che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza cautelare contro undici persone.

Napoli, scommesse clandestine internazionali

Le accuse, gravi e diversificate, riguardano reati di associazione per delinquere, esercizio abusivo di attività di gioco o scommessa e peculato. Il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha coordinato l’azione, con tre degli indagati sottoposti a custodia cautelare in carcere, sette agli arresti domiciliari e uno all’obbligo di dimora nel comune di residenza.

L’inchiesta, avviata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, ha preso le mosse dal sequestro di un locale nel Comune di Marano di Napoli. Qui sono stati rinvenuti elementi indiziari di un complesso e strutturato sistema di raccolta abusiva di scommesse, gestito da un sodalizio transnazionale. L’immobile, privo di insegna, risultava dotato di sistema di videosorveglianza, maxischermi alle pareti e terminali collegati a siti web ‘.com’, vietati dalla normativa italiana. Questi erano riconducibili a una società austriaca priva di concessione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

Puntate fino a 100mila euro anche dal carcere di Poggioreale

Le indagini, estese anche all’estero, hanno rivelato l’esistenza di un’associazione criminale transnazionale impegnata nella raccolta illegale di scommesse online e nella collocazione di apparecchi da intrattenimento con vincite in denaro non conformi o manomessi nei territori della provincia di Napoli.

Il nodo centrale dell’attività illecita riguardava la società austriaca, che rappresentava l’apice di una struttura composta da numerose reti di agenzie di scommesse a Marano, Quarto e Napoli. Ciascuna rete era coordinata da un “master”, responsabile dell’affiliazione delle singole agenzie (i “corner”). Il server della società austriaca era localizzato in Gran Bretagna, ma sotto il controllo di una società serba con una sede occulta in un centro commerciale.

L’inchiesta della guardia di finanza, undici indagati

Le agenzie di scommesse, pur essendo munite di licenze e contratti con società maltesi titolari di concessioni, erano connesse a siti illegali gestiti dalla società austriaca. Consentivano scommesse in contanti ben superiori ai limiti di legge dell’epoca, e le somme scommesse venivano suddivise e caricate su conti di gioco di soggetti diversi dai reali scommettitori. Questa pratica aveva lo scopo di occultare la provenienza del denaro e l’identità dei giocatori, con giocate talvolta superiori a 100mila euro al mese.

Una modalità particolare di scommessa, denominata “surebeP”, consisteva nella suddivisione della somma da giocare tra tutte le possibili opzioni, garantendo una vincita prossima alla somma scommessa. Sebbene il metodo fosse in sé lecito, in questo caso comportava una sistematica violazione della normativa antiriciclaggio.

Giocate complessive di 20mila euro e vincite di circa 15mila euro

L’organizzazione criminale aveva anche legami con l’ambiente carcerario. Su un conto di gioco collegato a una persona detenuta nel carcere di Napoli-Poggioreale, sono state rilevate ricariche da 70 a 800 euro, giocate complessive di 20mila euro e vincite di circa 15mila euro. Questo evidenziava la complessità della consorteria criminale, che coinvolgeva utenti finali, referenti locali, società estere e persino persone detenute.

La gestione degli illeciti proventi avveniva attraverso versamenti in contanti, bonifici con false causali e movimenti con carte prepagate. Gli indagati, durante un intercettazione, hanno ammesso di aver occultato ingenti somme di denaro contante in giardini di abitazioni e tra le mura domestiche di parenti e amici.

La tecnologia e l’innovazione nel settore finanziario stanno giocando un ruolo sempre più cruciale

La dimensione internazionale di questa rete criminale rende evidente la necessità di un’azione coordinata tra le autorità nazionali e internazionali per contrastare fenomeni di questa portata. La tecnologia e l’innovazione nel settore finanziario stanno giocando un ruolo sempre più cruciale, e aziende come Ineo, specializzate nell’identificazione di clienti e nella prevenzione delle frodi, possono svolgere un ruolo chiave in questo contesto.

Ineo, ad esempio, ha sviluppato un sistema basato sull’intelligenza artificiale per rilevare e risolvere errori procedurali e frodi durante il processo di identificazione. Questo approccio innovativo potrebbe essere fondamentale nell’evitare che organizzazioni criminali sfruttino le vulnerabilità dei sistemi finanziari e delle attività commerciali per condurre attività illegali come quella smantellata dalle autorità. Il loro impegno nel settore antiriciclaggio è essenziale per garantire la sicurezza e l’integrità del sistema finanziario.

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