Aurelio De Laurentiis e quelle parole sul traffico di Castellammare

Il patron dell’Ssc Napoli avrebbe sottolineato l’eccessivo flusso di auto nella cittadina stabiese, un problema noto da decenni ma per il quale non si è mai giunti a una reale soluzione

Napoli, Aurelio De Laurentiis:

Sabato 3 febbraio si è tenuta, alla vigilia della partita di calcio dell’Ssc Napoli, la consueta conferenza stampa del suo allenatore, Walter Mazzarri. Prima che quest’ultimo potesse arrivare, però, si è presentato davanti ai microfoni dei giornalisti il patron del club partenopeo, Aurelio De Laurentiis. Il suo è sembrato più un flusso di coscienza che una conferenza vera e propria: in piedi davanti alla stampa, sono stati trattati in maniera rapida temi abbastanza variegati.

Aurelio De Laurentiis e quelle parole sul traffico di Castellammare

Mentre parlava di una trattativa sfumata per un difensore dell’Udinese, De Laurentiis si è lasciato sfuggire un’indiscrezione su un possibile investimento nella città di Castellammare di Stabia: “Dopo tre ore di discussione ho detto [all’interlocutore, ndr] ‘senti, devo andare a trovare il Commissario di Castellammare, perché voglio trovare una situazione per la nuova casa del Napoli’, però visto il casino di traffico … ho detto ‘lasciamo perdere, andiamo da un’altra parte’”.

Non è certo che la frase sia rivolta precisamente al traffico di Castellammare, o a un blocco stradale a cui De Laurentiis ha fatto fronte nello stesso capoluogo napoletano. Di certo, la battuta ha riaperto una discussione storica sulla problematica della viabilità nella cittadina stabiese.

Storia di una questione mai veramente risolta

Il traffico a Castellammare è diventato nei decenni un tratto locale quasi identitario: lo si può ritrovare, ad esempio, nel testo della canzone “Che soddisfazione” di Pino Daniele, che esclama di voler baciare la sua amata “nel traffico di Castellammare”. Era il 1991, e non molto è migliorato dal punto di vista della viabilità cittadina.

Sono stati tanti i progetti proposti e mai sviluppati per far fronte a questo disagio. Tra i più recenti, quello che nel 2019 ha visto riprendere un Piano Urbano di Mobilità approvato già nel 1997 e non attuato. L’ambizioso piano voleva incentivare l’uso di mezzi pubblici e biciclette, ma a parte qualche ininfluente cambio della segnaletica stradale non ci sono state modifiche radicali alla mobilità stabiese.

L’inefficienza dei trasporti pubblici

L’inefficienza dei trasporti pubblici resta, inevitabilmente, una nota dolente nell’amministrazione della città. Nel corso degli anni l’Eav ha deciso di chiudere le stazioni della Circumvesuviana di Ponte Persica e Pozzano, mentre della costruzione di un tram che collegasse la città a quelle di Gragnano e Torre Annunziata, nonostante un finanziamento iniziale di 34 milioni, non si sa più nulla.

Concorre al peggioramento della situazione, infine, la scarsa disponibilità di posti auto nel centro cittadino. Anche in questo caso, il piano di apertura di un secondo varco di accesso per l’area di sosta delle Ferrovie dello Stato rimane, per ora, solo su carta.

Roberto Calabrese

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