Quest’anno va così. Il Napoli non c’è! E sembra proprio che non ci sarà, almeno nella prossima Champions, che con la triste sconfitta di Milano si allontana sempre di più.
Ormai è chiaro che differenza tra Mazzari e Garcia non ce n’è. La squadra dello scorso anno non c’è più, forse proprio perchè non c’è più nemmeno Spallettone “Nazionale”. Non c’è più personalità, convinzione e “squadra”, se poi ci metti i troppi errori in difesa e, perchè no, anche un po’ di sfortuna, ecco servito il nono posto e i sette punti dall’Europa che conta.
A dire il vero a San Siro non si è visto nemmeno il Milan che sostanzialmente ha fatto appena due o tre tiri in porta, uno dei quali è finito dietro Gollini e ha dato i tre punti ai rossoneri che ringraziano i soliti errori difensivi, uno schieramento a tre (cinque) che di certo non è proponibile con i calciatori che in questo momento difendono il Napoli.
Qualche decisione arbitrale certamente da rivedere, ma del resto il Napoli, e soprattutto i tifosi napoletani sono abbondantemente allenati a giocare in “inferiorità numerica” pur essendo in campo 11 azzurri e 11, questa volta, neri.
Di chi la colpa di questa stagione deprimente dopo un anno esaltante? Le motivazioni sono più di una, di certo la gestione “Aureliana” è tra quelle principali. Luciano Spalletti era riuscito a tenere il presidentissimo lontano dagli spogliatoi e dal mercato, ora sembra fin troppo presente. E a proposito di mercato: dove soni i difensori che servivano come il pane? Fatto salvo Mazzocchi che anche a Milano ha fatto una buona partita, non è arrivato proprio nessuno. Tanti trequartisti, esterni, centrali, “multifunzionali”, persino uno Zielinski con la testa altrove, e i soliti difensori disattenti, impacciati e non da squadra che vuole affermarsi in Europa. Non parliamo poi degli attaccanti. Raspadori senza più fiducia, ormai entra e sparisce, o quasi, Simeone con la spada di Damocle sulla testa di un Osimhen che quest’anno è passato per Napoli occasionalmente solo poche volte, troppo poche. Adesso l’uomo mascherato tornerà anche sconfitto in Coppa d’Africa.
Il Napoli ha perso l’occasione per aprire un ciclo vincente senza uguali nel passato. Bastava essere un po’ più tifosi e un po’ meno imprenditori. Bastava poco, o meglio, forse non proprio pochissimo, ma nemmeno “così” poco.
Il Napoli ha dimostrato ancora una volta di non essere un grande club del calcio italiano. Il calcio è anche passione, caro presidente. Ai tifosi importa poco il vantarsi di non avere debiti, di presentare un bilancio in attivo ed essere noni in campionato. Che peccato.
Una buona partita, ma il solito errore difensivo vede il primo tempo chiudersi con i padroni di casa in vantaggio
Pesante ko per gli azzurri che sono noni in classifica a 7 punti dal 4° posto dell’Atalanta. La prima occasione da gol della partita arriva al 10′ per merito degli ospiti. Kvaratskhelia a destra con uno spunto fulminante trova lo spazio per il cross teso al centro, Simeone arriva puntale per la girata di prima sul primo palo ma non inquadra la porta.
Al 24′ Juan Jesus sbaglia clamorosamente un’apertura, servendo Leao che può avviare il contropiede lanciando in profondità Pulisic, la misura del passaggio del portoghese è però sbagliata. Un minuto dopo, Leao si fa perdonare, questa volta il suo tocco in profondità è perfetto, Theo si lancia in area e davanti a Gollini il terzino rossonero non sbaglia: 1-0. Al 27′ Leao subito vicino al raddoppio: destro a giro dal limite e Gollini che compie un grande intervento salvando la sua porta. Al 36′ Calabria è costretto a uscire per un problema muscolare, al suo posto Florenzi, mentre va a Theo la fascia di capitano.
Poco prima dell’intervallo Kvaratskhelia si accende e salta prima Kjaer e poi Bennacer sull’out di sinistra e arriva sul fondo per il cross a rimorchio in mezzo all’area, Adli riesce a liberare.
Secondo tempo con il Napoli che prova a cambiare pelle, ma il risultato non cambia e finisce non l’ennesima sconfitta azzurra
In avvio di ripresa rossoneri vicini al raddoppio. Florenzi dal limite stoppa, guarda la porta e tira: conclusione non irresistibile, se non fosse che una deviazione per poco non inganna Gollini, che la tiene lì, evitando che la palla gli passi tra le gambe, poi la toglie dal piede di Giroud che era in agguato.
Al 5′ Theo in ripartenza si fa fermare da Lobotka, che immediatamente ribalta l’azione servendo Politano. L’attaccante del Napoli da destra taglia verso il centro e conclude cercando il primo palo: palla a lato.
Poco dopo, il cronometro segnava l’8′, buona trama al limite dell’area del Milan, con Adli che combina con Bennacer, mandandolo al tiro: diagonale che finisce a lato. Pochi secondi dopo ci prova anche Leao, di controbalzo, dal limite ma conclusione che termina altissima.
Al 10′ erroraccio di Bennacer, che con un tentativo di passaggio in verticale sulla trequarti serve Simeone, il Cholito va al tiro ma non inquadra la porta. Poco dopo Simeone è sostituito da Raspadori.
Tre minuti dopo il Milan in contropiede, al limite dell’area del Napoli, Lobotka intercetta fermando Leao e con un gran lancio ribalta l’azione, imbeccando Kvaratskhelia a sinistra. Il georgiano punta Kjaer, che fa la prima mossa cercando un intervento in anticipo e si ritrova a terra, saltato nettamente. Il georgiano arriva sul fondo e cerca un secondo dribbling per rientrare verso la porta, ma Florenzi lo chiude in angolo.
Al quarto d’ora sinistro a giro di Politano dalla sua zolla, sulla destra, e palla che esce di poco. Al 22′ ancora il Napoli in avanti con Politano che pesca in area Mazzocchi, che da sinistra di prima mette al centro, al volo, un gran pallone, Raspadori anticipato di un soffio e l’azione sfuma.
Al 25′ apertura di Musah che allarga a sinistra per Leao. Il portoghese rientra sul destro e cerca la conclusione di interno a giro sul palo lungo, palla fuori di pochissimo.
E si arriva al 34′, quando Lindstrom e Olivera a sinistra dialogano bene in area. Palla poi messa in mezzo per Politano, murato al momento del tiro nel cuore dell’area. Al 38′ Anguissa ci prova da fuori, destro rasoterra forte e fuori non di molto. Poi Lindstrom da sinistra, al 44′, mette al centro con un delizioso tocco di esterno, Di Lorenzo viene anticipato da Simic che sfiora l’autogol con un clamoroso auto-palo. E’ l’ultimo brivido del match che si chiude senza altre emozioni dopo sei minuti di recupero. Certo c’è anche la richiesta di un rigore da parte napoletana, ma l’arbitro e il Var non lo vedono.