
Ancora guai per l’imprenditore 56enne Salvatore Langellotto, già sottoposto, dal 26 gennaio scorso, ai domiciliari per lesioni gravi, per aver aggredito Claudio d’Esposito, presidente del WWF Terre del Tirreno a marzo dello scorso anno a Sant’Agnello. Arriva ora un’ulteriore accusa per atti persecutori nei confronti del giornalista del “Fatto Quotidiano” Vincenzo Iurillo.
Langellotto, dopo l’aggressione a D’Esposito, ora dovrà rispondere di “stalking”
Per questo, dopo le indagini della Polizia coordinate dalla Procura di Torre Annunziata retta da Nunzio Fragliasso, il gip oplontino ha disposto un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere con il beneficio dei domicili per l’imprenditore, che deve, appunto, rispondere di stalking. A notificare la misura cautelare sono stati gli agenti del Commissariato di Polizia di Sorrento. I fatti che hanno visto vittima il cronista sono avvenuti in costiera Sorrentina, a Sant’Agnello e a Sorrento, da 9 aprile 2023 sino allo scorso 26 gennaio, giorno in cui l’imprenditore è poi finito ai domiciliari.
Langellotto, pluripregiudicato anche per reati di criminalità organizzata, ha in più occasioni minacciato, molestato e intimorito il giornalista, dicendogli di “…stare attento a ciò che scriveva“, o apostrofandolo “…ecco lo scrittore, ma agli scrittori certe volte tagliano la testa“. Durante una puntata delle “Iene” sulla vicenda della benedizione di camion a lui riconducibili sul sagrato della chiesa dei Santi Prisco ed Agnello nel dicembre 2023, Langellotto aveva detto: “Dite al buon Iurillo che pensasse ai guai suoi, ai suoi scheletri nell’armadio e a chi era socio suo padre“.
Dopo l’ultimo episodio dello scorso 20 gennaio la denuncia di Iurillo
A seguito di tali, nemmeno troppo velate, minacce, un grave e perdurante stato d’ansia aveva colpito Iurillo tanto da ingenerare in lui un fondato timore per la propria incolumità. Il 20 gennaio scorso, infine, Iurillo venne inseguito dall’arrestato con altre due persone sin dentro una farmacia di Sant’Agnello, nella quale il giornalista aveva trovato rifugio facendo intervenire la Polizia di Stato, al cui arrivo Salvatore Langellotto si sarebbe allontanato.
A carico dell’indagato, oltre alla denuncia di Vincenzo Iurillo, le dichiarazioni di persone informate sui fatti, l’analisi delle immagini fornite dai sistemi di video sorveglianza e le immagini del servizio del programma televisivo delle Iene.
Langellotto non aveva “gradito” gli articoli di Iurillo sull’aggressione ai danni del presidente del WWF Terre del Tirreno e l’inchiesta giornalistica sulla benedizione dei camion.
Per Langellotto, Iurillo e D’Esposito, sarebbero stati “colpevoli” di compromette i suoi interessi imprenditoriali

Come riportato nell’ordinanza cautelare dal gip: “Lo scopo perseguito dal Langellotto è chiaramente quello di zittire e comunque condizionare l’attività di soggetti, come d’Esposito prima e Iurillo poi, i quali sono, a vario titolo, espressione di quel baluardo di legalità a presidio della salvaguardia del territorio della penisola sorrentina. Come condivisibilmente argomentato dal pm nella sua richiesta, il comportamento assunto da Langellotto è sostanzialmente finalizzato ad intimorire quei soggetti, nel caso in esame lurillo, di professione giornalista, inducendolo ad astenersi, in futuro, dalle proprie iniziative professionali, suscettibili di compromettere ulteriormente i propri interessi imprenditoriali”.
Reato di estrema gravità contro un diritto costituzionale, scatta il carcere
Il procuratore Fragliasso ha sottolineato in una nota l’estrema gravità del reato in questione, rappresentata dal fatto che la condotta persecutoria messa in atto da Langellotto nei confronti di Iurillo, “in quanto chiaramente finalizzata ad intimorirlo e a condizionarlo nello svolgimento della propria attività di giornalista, trascende la persona di quest’ultimo ed investe l’esercizio stesso del diritto costituzionale garantito della libertà di stampa”. Tutto ciò ha indotto l’ufficio inquirente a chiedere il carcere per l’uomo.