Penisola Sorrentina, pioggia di interdittive antimafia

Rschio infiltrazioni nell'economia. Colpita anche l'azienda in cui figura come socio un ex sindaco

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Le infiltrazioni della camorra nel tessuto imprenditoriale della Penisola Sorrentina rappresentano una minaccia sempre più concreta, come dimostrato dall’ultima serie di interdittive antimafia emesse dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, nella scorsa settimana. Tra le aziende coinvolte, spicca quella in cui figura come socio anche l’ex sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, attualmente consigliere comunale.

Penisola Sorrentina, pioggia di interdittive antimafia: rischio infiltrazioni nell’economia

Le interdittive coinvolgono 18 aziende, di cui 14 situate tra Sant Agnello, Piano di Sorrento e Sorrento stesso. Tra queste, una decina sono direttamente o indirettamente collegate all’imprenditore Salvatore Langellotto, già coinvolto in vicende giudiziarie legate alla camorra. Langellotto, attualmente ai domiciliari, è stato oggetto di ordinanze di custodia cautelare in seguito a episodi di aggressione e stalking nei confronti di Claudio d’Esposito e del giornalista Vincenzo Iurillo.

Diverse società coinvolte sono gestite o collegate a Langellotto o suoi familiari e soci, evidenziando un’intrecciata rete di interessi. Tra queste, Ro.Sa srl, Costruzioni Sant Agnello srl, Langellotto Costruzioni sas di Langellotto Salvatore & C, Langellotto Calcestruzzi srl, San Giuseppe srl, Costruzioni San Lazzaro srl, Langellotto Fi.ra Costruzioni ed Edil Green srl. Tra le aziende interessate figura anche la Nizza, della quale il socio è l’ex sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, entrato in società quando il padre di Langellotto era ancora in vita.

Colpita anche l’azienda di un ex sindaco

Altre cinque società colpite dalle interdittive hanno sede nella Penisola Sorrentina, tra cui Co.Ge.Lan srl, L.A.S. Costruzioni srl, Mira Costruzioni srl, Deborah sas e Fregi srl. Queste aziende avranno la possibilità di impugnare i provvedimenti prefettizi, dimostrando la legittimità delle proprie attività e l’assenza di infiltrazioni mafiose.

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