
Nella mattinata odierna, i Carabinieri della Compagnia di Napoli Centro hanno eseguito una misura cautelare personale nei confronti di un 27enne napoletano, gravemente indiziato del reato di violenza sessuale, consumatasi nel luglio scorso in danno di una giovane turista inglese. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – IV Sezione (competente sulla tutela delle cosiddette “fasce deboli”), in seguito alla corrispondenza, anche se parziale, tra le tracce biologiche rinvenute sugli indumenti della vittima e il corredo genetico dell’uomo.
L’attività di indagine del Nucleo Operativo della Compagnia di Napoli Centro, coordinati dalla Procura partenopea, immediatamente sviluppata a seguito della denuncia-querela sporta dalla giovane vittima, ha consentito di acquisire, infatti, molteplici elementi a carico dell’autore della violenza.
L’episodio al centro delle indagini si sarebbe verificato nel bel mezzo della stagione estiva, quando la città era affollata di turisti. La vittima avrebbe fatto tappa, in orario notturno, in un locale pubblico di via Tribunali, dove avrebbe avuto un breve scambio di parole con un cameriere. Secondo quanto riportato dalla parte offesa, l’uomo avrebbe abusato di lei all’interno del bagno del locale, mentre si trovava lì per un bisogno fisiologico.
La denuncia è stata immediata e la presunta vittima si è recata in un ospedale cittadino per farsi refertare. Successivamente, la donna è tornata a Napoli per partecipare a un incidente probatorio, dove ha confermato i dettagli del suo racconto. La ricostruzione dell’evento è stata supportata dall’assistenza legale della penalista napoletana Lucilla Longone.
Durante l’incidente probatorio, il presunto aggressore ha assistito alla testimonianza della vittima, senza però fornire la propria versione dei fatti. Questo ha portato ad un lungo periodo di attesa, finché gli accertamenti biologici non hanno confermato una corrispondenza tra le tracce biologiche trovate sulla vittima e il DNA dell’indagato.
Le indagini sono state condotte sotto la guida del procuratore aggiunto Raffaello Falcone e del pm Maria Angela Magariello. Gli inquirenti hanno utilizzato un espediente per acquisire le tracce biologiche dell’uomo, prelevando la saliva da un bicchiere usato dall’accusato e da una gomma da masticare da lui gettata in un cestino.
La misura cautelare degli arresti domiciliari è stata firmata dal gip Sarno e l’interrogatorio di garanzia è previsto per lunedì mattina davanti al Tribunale di Napoli.