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Vincenzo De Luca a giudizio per le Card Vaccini

Vincenzo De Luca a giudizio per le Card Vaccini

La Regione Campania al centro dell’inchiesta della Corte dei Conti riguardante la distribuzione delle smart card vaccinali nel maggio 2021, in uno dei momenti più bui della pandemia Covid. Il presidente Vincenzo De Luca e altri cinque membri dell’Unità di crisi campana sono stati citati a giudizio per un presunto danno erariale di 3,7 milioni di euro. L’udienza davanti ai giudici contabili è fissata per il prossimo 4 luglio.

Vincenzo De Luca a giudizio per le Card Vaccini: presunto danno erariale da 3,7 milioni di euro

Secondo l’accusa, i fondi spesi per le card, 90 centesimi ognuna, distribuite per un breve periodo nella prima fase della campagna vaccinale del 2021, poi rimaste a milioni nei depositi, sarebbero stati un peso inutile per le finanze pubbliche, visto che le funzioni del nuovo strumento erano sovrapponibili a quelle del green pass nazionale. L’inchiesta sulla card, che nel progetto iniziale era destinata a includere anche altre tipologie di servizi oltre l’attestazione vaccinale, nasce dalla denuncia presentata da un avvocato.

A indagare, su delega dei pm, fu la Guardia di Finanza mettendo in luce, tra l’altro, che l’introduzione della card campana fu successiva a quella del green pass nazionale. Per la Procura regionale della Corte dei Conti si sarebbe trattato di uno sconfinamento della Campania in ambiti non di sua competenza, con un conseguente aggravio di spesa non necessario. Oltre al presidente della Regione dovranno presentarsi davanti alla Corte dei Conti: Italo Giulivo, coordinatore dell’Unità di crisi regionale; il suo vice Antonio Postiglione; gli altri componenti dell’Unità, Massimo Bisogno, Ugo Trama e Roberta Santaniello.

L’inchiesta della Procura della Corte dei Conti della Campania

“Quella di De Luca è una strana idea della trasparenza, retta da uno strano senso della morale della spesa”, commenta il commissario di FdI in Campania, Antonio Iannone, ricordando che a gennaio la Corte dei Conti ha già condannato il governatore a risarcire un danno erariale da 100mila euro per la nomina, ritenuta illegittima, di quattro vigili urbani in servizio a Salerno come dirigenti responsabili della sua segreteria.

“La smart card non era e non è un doppione del green pass istituito all’epoca”

Oggi inoltre i consiglieri regionali del centrodestra hanno chiesto alla magistratura contabile di approfondire un’altra vicenda, quella dei manifesti fatti affiggere dalla Regione contro il governo Meloni: “Le iniziative politiche e di parte non si possono fare con i soldi dei cittadini destinati all’attività istituzionale”, dice il capogruppo della Lega, Severino Nappi. Secondo l’avvocato Andrea Castaldo, c’è “correttezza e legittimità operato della Regione Campania”. “Noi siamo sempre tranquilli, convinti della correttezza e della legittimità dell’operato della Regione Campania anche in questo caso”. Ha ribadito l’avvocato Castaldo, legale di fiducia del governatore Vincenzo De Luca, rispondendo sulla vicenda che vede il presidente della Giunta regionale campana citato a giudizio dalla Corte dei Conti per presunto danno erariale in merito alle smart card.

“Non si tratta di una duplicazione di spesa – è la tesi dell’avvocato Castaldo – poiché la smart card non era e non è un doppione del green pass istituito all’epoca. La smart card ha una serie di finalità che non sono solo un mero certificato vaccinale, ma era collegata ad altri servizi riservati alla collettività. Inoltre, la distribuzione fu fatta, nonostante con l’emergenza del momento. Chiariremo tutto con memorie difensive, atti e documenti”. Secondo il legale del presidente De Luca, “oggi si ha una visione più distaccata di tutta l’emergenza, ma non va dimenticata la drammaticità del momento. Va contestualizzata la difficoltà applicativa del momento. Anche in Campania, si trattava di una emergenza drammatica”, ha concluso l’avvocato Andrea Castaldo.

Gennaro Cirillo

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