Gli Olimpionici del pugilato torrese in un murales per i 60anni della Boxe Vesuviana

Il 14 marzo all'esterno della storica palestra di via Parini, l'inaugurazione de murales realizzato da Marco Zurlo per i 60 anni de sodalizio sportivo: da Bergamasco a Testa aspettando Parigi 2024

Gli Olimpionici del pugilato torrese in un murales per i 60anni della Boxe Vesuviana

In occasione delle iniziative per celebrare i 60 anni di ininterrotto tesseramento al CONI la Boxe Vesuviana celebra gli Olimpionici Torresi con un murales, realizzato da Marco Zurlo, ed affisso fuori la Palestra in via Parini 115 a poco più di 100metri dal rione  “Provolera”.

Il progetto è iniziato a diventare più di un idea da quando il rione è diventato un luogo da visitare grazie ai murales realizzati per abbellire e rendere accoglienti le stradine di un quartiere che fino a qualche tempo fa era considerato degradato e terra di nessuno.

Sarà lo stesso Maestro Lucio Zurlo, per tutti “ùmaestr“, a scoprire il murales che raffigurerà il primo Olimpionico a Monaco 72’, Ernesto Bergamasco, che da sempre, negli anni, per tutti i pugili di Torre Annunziata delle vecchie e nuove generazioni è praticamente il Mito.

Sarà poi la vota di Atlanta 96’ con Pietro Aurino da tutti considerato il Maradona del Pugilato; ed ancora Alfonso Pinto ad Atene 2004 praticamente derubato di una medaglia dall’ignominia degli arbitri.

E poi ci sarà la Buttefly Irma Testa che sarà raffigurata sia per Rio 2016 che per Tokyo 2024 con medaglia al collo.

Non sarà raffigurata l’Olimpiade di Parigi, alla quale è già sicura la presenza di Irma Testa, e si spera possa esserci anche un altro torrese come Michele Baldassi ancora in corsa per qualificarsi. Il motivo di questa scelta è da ricercarsi, prima in una certa dose di scaramanzia, ma soprattutto, come ha sottolineato il Maestro: “…nella speranza di poter concludere l’anno dell’anniversario dei 60 anni, oltre che con la pubblicazione di un libro e l’organizzazione di tre manifestazioni pugilistiche, anche con qualcosa di ancora più eclatante che non osiamo immaginare dopo Parigi 2024… toccando rigorosamente ferro“.

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