Napoli, l’Ordine di Hagal era pronto ad azioni terroristiche

Indagati in cinque. La Questura: "Propaganda e reclutamento anche sui social". Latitante un ucraino: sarebbe nel suo Paese in contatto con il battaglione Azov

Napoli, l'Ordine di Hagal era pronto ad azioni terroristiche: indagati in cinque. La Questura:

Avevano intenzione di mettere in atto azioni di tipo terroristico e per questo saranno da oggi sorvegliati speciali e non potranno spostarsi dai Comuni di residenza: torna così nel mirino delle autorità l’Ordine di Hagal, l’associazione neonazista, negazionista e suprematista con base a Napoli e provincia e a Caserta, precisamente a San Nicola La Strada. La misura di prevenzione personale è scattata per cinque appartenenti all’associazione e variano da 3 anni, in un caso, a 3 anni e sei mesi negli altri quattro. Uno dei cinque, di nazionalità ucraina, è attualmente latitante e risulterebbe essere nel suo Paese di origine in contatto con il battaglione Azov, milizia impegnata nel fronteggiare l’invasione russa.

Napoli, l’Ordine di Hagal era pronto ad azioni terroristiche

L’Ordine di Hagal (Hagal è una “runa”, un carattere dell’antico alfabeto germanico che rappresenta, tra le altre cose, la costruzione), è già finito alla ribalta delle cronache nel 2022 quando sono finiti in manette quattro soggetti in quanto accusati di “associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico”. Gli uomini della Questura di Napoli hanno continuato la propria attività d’indagine scoprendo che l’associazione non solo aveva “un serio programma criminoso volto alla realizzazione di azioni violente ed eclatanti a scopo terroristico ed eversivo” ma anche “una struttura associativa forte e stabile ed un apparato organizzativo ben più che semplicemente rudimentale”.

Indagati in cinque. La Questura: “Propaganda e reclutamento anche sui social”

I destinatari dei provvedimenti sono Maurizio Ammendola, 44 anni, presidente dell’associazione finita sotto inchiesta; Michele Rinaldi (48) vice presidente; Massimiliano Mariano (47) che si occupava di indottrinamento; Gianpiero Testa (26) che era impegnato a procacciare proseliti e ad organizzare escursioni e riunioni e l’ucraino di Termopil Anton Radomsky (27), latitante.

Stando all’inchiesta della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Napoli, l’Ordine di Hagal era dotato di un’organizzazione gerarchico-piramidale con compiti e ruoli: dallo svolgimento dell’attività di propaganda, proselitismo, indottrinamento e reclutamento, svolta anche attraverso canali social, a quella dell’addestramento operativo. Il Tribunale ha quindi accolto le proposte avanzate dalla Questura di Napoli, condividendo la pericolosità personale degli associati. “Per ciascuno degli indagati – hanno fatto sapere della Questura – è stata evidenziata la ricorrenza di solidi elementi probatori, in sede cautelare, circa l’intenzione di passare all’azione tramite atti di tipo terroristico”.

Francesco Ferrigno

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