Nel cuore dell’Appennino bolognese l’esplosione sommersa alla centrale idroelettrica di Bargi, sulla sponda del lago di Suviana, ha lasciato dietro di sé una scia di dolore e angoscia, con famiglie in attesa di notizie, tra speranze e sfide da affrontare.
Tragedia di Suviana, ancora disperso il 68enne di Napoli Vincenzo Garzillo
Dopo due giorni di apprensione e speranze disilluse, l’ultima speranza per due dei quattro dispersi è stata spenta dal ritrovamento dei corpi di Adriano Scandellari e Paolo Casiraghi, due figure stimate e amate dai loro cari. Ma per altri due tecnici, Alessandro D’Andrea e Vincenzo Garzillo di Napoli, le ricerche continuano, sotto lo sguardo impietrito dei loro familiari, che attendono ansiosi notizie confortanti.
In queste ore drammatiche, ai parenti dei dispersi è stata riservata un’area dedicata, dove possono aspettare notizie, affiancati da un team di psicologi messi a disposizione dalla Protezione Civile e dalla Regione Emilia-Romagna. La presenza di professionisti della salute mentale è fondamentale per offrire supporto emotivo in un momento così difficile, dove la parola può essere un conforto per affrontare l’attesa angosciosa.
Per i parenti riservata un’area dedicata dove possono aspettare notizie
Le operazioni di ricerca sono complesse, con un team di oltre cento persone che operano sul campo, tra macerie sommerse e l’incognita sulla causa dell’esplosione iniziale. Il ritrovamento dei corpi ha rivelato dettagli agghiaccianti, suggerendo che i lavoratori abbiano tentato una fuga disperata, con alcune vittime trovate con i volti nascosti, come se stessero fuggendo dall’inferno.
Oltre ai dispersi, c’è apprensione anche per i feriti, con quattro persone ricoverate in condizioni critiche in diversi ospedali. Le ustioni riportate richiedono cure specializzate e un lungo percorso di riabilitazione, sia fisica che psicologica. Sebbene le condizioni di uno dei feriti ricoverati a Bologna, Jonathan Andrisano, siano in miglioramento, il percorso verso la guarigione sarà lungo e impegnativo.
C’è un raggio di speranza per Nicholas Bernardini
Mentre le famiglie dei feriti si stringono attorno ai loro cari, c’è un raggio di speranza per Nicholas Bernardini, il giovane tecnico dimesso da Cesena. Nonostante il trauma subito, è stato accolto con sollievo nel suo comune di Gaggio Montano, dove potrà iniziare il suo percorso di recupero.