Castellammare, già numeri da record con il Museo “Libero D’Orsi”

La prima domenica di aprile, anche grazie all’iniziativa del Ministero della Cultura “Domenica al Museo”, il flusso di visitatori all'interno del sito è notevolmente aumentato

Castellammare, il Museo Archeologico di Stabia

A Castellammare sono già numeri da record per il Museo archeologico “Libero D’Orsi” ad appena un mese dalla riapertura. La prima domenica di aprile, anche grazie all’iniziativa del Ministero della Cultura “Domenica al Museo”, il flusso di visitatori all’interno del sito è aumentato. Il botteghino, infatti, ha registrato 543 ingressi e tali numeri oggi posso essere considerati un inizio da record.

Castellammare, già numeri da record con il Museo archeologico “Libero D’Orsi”

I numeri registrati a fine giornata hanno creato stupore ed entusiasmo dato che il Museo D’Orsi nel 2022, unica volta in cui e stato aperto ininterrottamente dalla sua inaugurazione nel 2020, aveva totalizzato solo 5180 visite in due anni. I risultati raggiunti domenica 7 aprile sono stati pubblicati dal direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, che ha condiviso sui suoi canali social gli esiti degli ingressi in tutti i siti del Parco. Tra questi Villa San Marco, Villa Arianna e, appunto, anche il Museo Libero D’Orsi.

Ciò ha generato curiosità e meraviglia in città, e lo stesso Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è rimasto colpito. Il progetto di valorizzazione è stato a cura del Direttore del Parco archeologico Gabriel Zuchtriegel e di Maria Rispoli, responsabile del Museo, in collaborazione con la Scuola Superiore Meridionale Università Federico II di Napoli.

Ad un mese dall’inaugurazione il successo del sito stabiese

Le sale sono state raddoppiate per poter esporre ancora più reperti: ora se ne contano 507 tra dipinti, affreschi, arredi marmorei, suppellettili in ceramica e bronzo. La collezione è stata arricchita con nuove opere provenienti dalle ville del territorio stabiese. Un incremento dell’offerta culturale anche grazie al protocollo d’intesa stipulato tra il Parco Archeologico di Pompei e la Soprintendenza di Napoli. Accordo che prevede la cessione ciclica in prestito di alcuni reperti provenienti dall’antica Stabiae, oggi custoditi al Mann di Napoli.

Tecnologie e apparati multimediali didattici

Il percorso si integra inoltre con tecnologie e apparati multimediali didattici come touch-screen, che implementano l’accessibilità fisica e culturale delle opere e dei contenuti. Valorizzati infine anche i depositi del complesso secondo un nuovo concept, finalizzato a renderli non più solo luoghi di conservazione ma anche di fruizione e ricerca, aperti al pubblico.

Dal punto di vista del turismo questa può essere considerata come una nuova svolta per la città di Castellammare di Stabia. I progetti di valorizzazione e tutela del territorio non sono finiti qui. È infatti previsto il recupero dei giardini della Reggia di Quisisana, verrà completato l’ampliamento del Viale degli Ippocastani e contestualmente, nel progetto complessivo del Parco Archeologico di Pompei, stanno proseguendo i lavori di riqualificazione e di restauro della Torre Colombaia, punto panoramico ideale per godere delle viste sul golfo di Napoli e del Vesuvio, posta al centro del Parco Monumentale del Palazzo Reale di Quisisana. L’idea è di aprire un caffè letterario nella torre della Colombaia per incentivare il sito come luogo di scambio culturale.

Francesca Tufano

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