Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha affrontato la questione cruciale riguardante l’apertura dei pronto soccorsi: la necessità di garantire il personale medico adeguato. In una conferenza stampa questa mattina De Luca ha chiarito che l’apertura dei pronto soccorsi è vincolata non solo da questioni logistiche, ma anche da normative nazionali e dalla disponibilità di personale qualificato.
Ospedale di Boscotrecase, Vincenzo De Luca: “I sit-in vadano a farli davanti a Montecitorio”
“Non ci sarà il personale per i pronto soccorsi“, ha sottolineato De Luca, evidenziando una serie di problematiche che impediscono il pieno funzionamento di questi servizi essenziali. Ha inoltre elencato tre misure fondamentali che ritiene indispensabili per garantire un adeguato livello di assistenza: il raddoppio delle retribuzioni per il personale medico, l’abbassamento dell’età pensionabile e la possibilità di contratti a tempo indeterminato per giovani medici laureati.
La critica di De Luca si è concentrata anche sulle proteste dei cittadini riguardanti l’apertura del pronto soccorso a Boscotrecase. “Se manca il personale – ha detto – non si può aprire. Quindi, francamente, non capisco i sit-in a che cosa servono, a fare demagogia, magari da parte di quelli che avevano già chiusi i pronto soccorsi con il governo campano di 7 anni fa, quando hanno chiuso almeno 10 ospedali nella Regione Campania, che noi abbiamo riaperto.
“Basta cialtronate e demagogia”
Quindi anziché fare i sit-in qui, vadano a farli davanti a Montecitorio, davanti alla sede del Governo, perché ancora oggi la Regione Campania è la Regione che riceve meno di tutte le Regioni nel riparto del Fondo Sanitario Nazionale. Chi vuole combattere e non fare cialtronate e demagogia, dia una mano a portare le risorse della Campania per lo meno sulla media nazionale”.
Le parole di De Luca riflettono una realtà diffusa in molte regioni italiane, dove la carenza di personale medico e le normative restrittive pongono gravi ostacoli al funzionamento dei pronto soccorsi. La situazione è particolarmente critica in Campania, dove le risorse sono spesso insufficienti rispetto alle necessità sanitarie della popolazione.
