Napoli, scoperta la “centrale” delle truffe agli anziani: 17 arresti

C'era addirittura un manuale d'istruzioni con una dettagliata descrizione delle cose che il telefonista doveva dire alle vittime

Napoli, scoperta la

C’era addirittura un manuale d’istruzioni con una dettagliata descrizione delle cose che il telefonista doveva dire alle vittime; e poi centinaia di schede telefoniche, decine di telefoni cellulari e un grosso quantitativo di gioielli. È quanto hanno scoperto a Napoli i Carabinieri all’interno di una vera e propria “centrale” dedicata alle truffe e alle estorsioni agli anziani. Oltre 80 gli episodi scoperti dai militari consumati nelle province di Roma, Napoli, Latina e Viterbo, nell’arco temporale tra il settembre 2022 ed il marzo 2023.

Napoli, scoperta la “centrale” delle truffe agli anziani: 17 persone arrestate

Dalle prime luci dell’alba, su delega della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, nella provincia di Napoli, supportati dai comandi dell’Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di 17 persone (7 in carcere e 10 agli arresti domiciliari), di cui 13 gravemente indiziate di appartenere a un sodalizio criminale dedito a “truffe” e “estorsioni” in danno di anziani e gli altri 4 di avere avuto un ruolo nell’esecuzione dei colpi. I Carabinieri hanno inoltre eseguito 10 arresti, in flagranza di reato, per truffe consumate a Roma in danno di anziani, con contestuale recupero e restituzione della refurtiva.

Scoperto anche un manuale di istruzioni per effettuare i colpi

L’associazione a delinquere aveva quindi sede a Napoli ed era capeggiata dai membri di una specifica famiglia. Fingendosi impiegato delle poste, assicuratore, avvocato o carabiniere, il telefonista diceva che un familiare doveva saldare il debito per ritirare un pacco o che aveva provocato un incidente stradale, che l’assicurazione era scaduta e che, per “sistemare” le cose, era necessario consegnare denaro o gioielli. In seguito un complice passava a prelevarli a casa delle vittime, che solo ore dopo, parlando con il figlio o il nipote in questione, scoprivano il raggiro. In varie batterie composte da due persone, gli indagati partivano tutti i giorni da Napoli con auto prese a noleggio. Le vittime venivano scelte casualmente tramite ricerche fatte in internet o sulle pagine bianche, contattate da “telefonisti” e poi raggiunte da “corrieri”.

Francesco Ferrigno

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano