Campi Flegrei, potenziato il monitoraggio della caldera sottomarina

Manfredi ha dichiarato: "Servono dai 500 ai 700 milioni per mettere in sicurezza tutto". Il sindaco di Bacoli: "Il territorio nazionale è interamente sismico. Noi restiamo nei Campi Flegrei"

La caldera dei Campi Flegrei, uno dei vulcani più studiati al mondo, si estende anche nell’area marina del Golfo di Pozzuoli, dove è già presente la rete di monitoraggio geofisico multiparametrico denominata “Medusa”. L’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv-Ov) ha potenziato l’infrastruttura di ricerca e monitoraggio geochimico multiparametrico installando un nuovo osservatorio sottomarino per lo studio del degassamento idrotermale.

Campi Flegrei, l’annuncio dell’Ingv: “Potenziato il monitoraggio della caldera sottomarina”

Questa installazione è stata possibile grazie al contributo del Dipartimento della Protezione Civile e si inserisce in un più ampio progetto di implementazione e potenziamento delle reti di monitoraggio e delle indagini generali sulla caldera flegrea. Il nuovo osservatorio marino è stato installato nel Golfo di Pozzuoli, in un’area conosciuta come “Secca delle Fumose”. Questo sito è già oggetto di studi e monitoraggi e si prevede l’installazione di ulteriori strumentazioni scientifiche.

Il nuovo osservatorio consente di monitorare in continuo la temperatura delle emissioni idrotermali sul fondale marino, la concentrazione di anidride carbonica (Co2) di origine vulcanica disciolta nell’acqua di mare e le correnti marine. Questi parametri sono cruciali per stimare l’energia associata ai processi di degassamento sottomarino e monitorare eventuali variazioni nel tempo.

L’iniziativa del potenziamento del monitoraggio

L’installazione è stata realizzata dal gruppo subacqueo dell’Ingv, coordinato dall’Unità Funzionale di Geochimica dei Fluidi dell’Ingv-Osservatorio Vesuviano, in collaborazione con il Parco Archeologico dei Campi Flegrei e altre autorità preposte alla tutela del territorio. Questa nuova strumentazione potenzia l’infrastruttura di reti multiparametriche già esistente, migliorando la capacità di monitoraggio in un settore sommerso che presenta oggettive difficoltà logistiche.

L’iniziativa del potenziamento del monitoraggio sottomarino dei Campi Flegrei si inserisce in un più ampio contesto di sicurezza e prevenzione. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, insieme al sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, e al sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, hanno recentemente incontrato il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, per discutere della situazione nei Campi Flegrei. Durante l’incontro, Manfredi ha sottolineato la necessità di procedere rapidamente con le valutazioni e completare il percorso del decreto sui Campi Flegrei, con investimenti per il patrimonio e finanziamenti per le strutture private.

“Servono dai 500 ai 700 milioni per mettere in sicurezza tutto”

Manfredi ha dichiarato: “Servono dai 500 ai 700 milioni per mettere in sicurezza tutto. Per l’edilizia privata avremo una stima più avanti. Il problema non è il piano di evacuazione, quello entra in funzione in caso di eruzione, non di bradisismo. Dobbiamo gestire l’ordinarietà affinché i cittadini possano vivere il fenomeno con la maggiore serenità possibile. Bisogna andare avanti con maggiore celerità, completando tutte le valutazioni. Occorre continuare con il percorso del decreto sui Campi Flegrei, con investimenti per il patrimonio e finanziamenti per le strutture private”.

Il sindaco di Bacoli: “Noi restiamo qui, non ci spostiamo”

Il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, ha risposto alle domande dei cronisti prima dell’incontro a Palazzo Chigi, affermando che non è necessario incentivare il trasferimento della popolazione. “Ipotesi incentivi per trasferire parte della popolazione? Non ce n’è alcun bisogno. Ma poi trasferirli dove? Il territorio nazionale è interamente sismico. Noi restiamo nei Campi Flegrei. Quando, purtroppo, ci sono disgrazie in altre parti d’Italia, non ho mai sentito parlare di spostare la popolazione. Ma poi, che facciamo, spostiamo i Campi Flegrei, le aree vesuviane, spostiamo Napoli, spostiamo tre milioni di persone?”.

Della Ragione ha sottolineato l’importanza di convivere con il fenomeno e la necessità di responsabilità da parte dello Stato. “Possiamo convivere in questa parte di mondo, ci vuole solo grande responsabilità da parte dello Stato, che deve fare lo Stato, come un buon padre di famiglia: ascoltare il territorio che chiede la messa in sicurezza dei fabbricati laddove non siano antisismici. Non vogliamo abbandonare la nostra terra, possiamo creare i presupposti per vivere e rendere resilienti i Campi Flegrei”.

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