Base Popolare Democratici e Progressisti, in una lettera inviata dal consigliere Maurizio Apuzzo al sindaco Luigi Vicinanza, chiede impegni precisi e coinvolgimento di tutte le parti interessate per consolidare e rendere strutturale questo traguardo.

“La nuova Amministrazione – scrive Maurizio Apuzzo- e noi tutti  ereditiamo, insieme ai ritardi e alle colpe  per averci impiegato tanto per attuare e verificare i piani del dopo colera, e le ulteriori misure successive, quando il bacino del Sarno fu inserito trai siti inquinanti di rilievo nazionale, anche il lavoro fatto in questi anni.

La nostra città ha sofferto molto per i ritardi inaccettabili accumulati, ha subito danni con ricadute negative che hanno penalizzato più generazioni e lo sviluppo di attività legate alla risorsa mare.

E’ bene ricordarlo, pur di non bloccare il Piano per il disinquinamento del Golfo di Napoli, la città accettò, per la parte di costa che ci riguarda,  di far realizzare l’impianto di depurazione sul nostro territorio.

Il quartiere CMI ancora oggi subisce  disagi per la realizzazione di tale opera. Gli abitanti di questa fetta di città meriterebbero, finalmente, che si mettesse mano a un progetto di rinascita di questa realtà.

Per queste ragioni, dando atto al lavoro fatto dalle istituzioni, in modo particolare la Regione – non abbiamo singoli  “protettori”,  da ringraziare – ma la necessità di ribadire che  serve chiarezza sulle cose che restano da fare per consolidare e rendere strutturale questo traguardo. La presenza del Presidente della Regione all’iniziativa del 5 agosto, la consideriamo, in questo senso, un momento positivo per definire gli ulteriori passi da compiere.

Serve un Piano concreto. Un percorso chiaro sulle opere che devono essere completate e o adeguate, sui controlli da attuare, sulle scelte per riorganizzare servizi, per offrire spazi e possibilità di sviluppo  e lavoro.

Oltre al tratto di Pozzano, che ci unisce alla Penisola Sorrentina, in mezzo ai due porti può prendere forma quel Parco Urbano del Mare di cui si discute, che  aprirebbe nuove prospettive nel rapporto con la “Costa del Vesuvio”, con l’immenso patrimonio archeologico, ambientale, culturale di cui dispone. Un’area strategica per lo sviluppo dell’intera Regione che andrebbe strutturata e valorizzata.

L’apertura al mare  apre, quindi, una scommessa, occorre però un programma e atti che ne facciano comprendere la natura e la portata strategica non solo per Castellammare.

Diventa per questo decisivo definire come procediamo con il Puc, con la Zona economica speciale, con le scelte dell’Autorità Portuale, con l’Asi per le aree industriali dismesse, con il completamento delle opere previste per Marina di Stabia.

La stessa realizzazione, poi, dopo 15 anni,  dei pannelli verticali a difesa della costa, se attuata aumenterebbe  la disponibilità di questi enormi spazi e la loro fruibilità al centro della città; così come diventerà importante comprendere cosa prevede il progetto già finanziato per il tratto delle FFSS.

Senza un piano, senza infrastrutture, senza un regolamento per il decoro urbano, la città rischia, paradossalmente, di diventare caotica e invivibile e non attrattiva per turisti e investitori”.

La lettera inviata al Sindaco e ai Capigruppo Consiliari

Il  mare restituito a Castellammare è una storica e bella notizia!

La nuova Amministrazione e noi tutti  ereditiamo, insieme ai ritardi e alle colpe  per averci impiegato tanto per attuare e verificare i piani del dopo colera e le ulteriori misure successive, quando il bacino del Sarno fu inserito tra i siti inquinati di rilievo nazionale, anche il lavoro fatto in questi anni.

La nostra città ha sofferto molto per i ritardi inaccettabili accumulati, ha subito danni con ricadute negative che hanno penalizzato più generazioni e lo sviluppo di attività legate alla risorsa mare.

E’ bene ricordarlo, pur di non bloccare il Piano per il disinquinamento del Golfo di Napoli, la città accettò, per la parte di costa che ci riguarda,  di far realizzare l’impianto di depurazione sul nostro territorio.

Il quartiere CMI ancora oggi subisce  disagi per la realizzazione di tale opera. Gli abitanti di questa fetta di città meriterebbero, finalmente, che si mettesse mano a un progetto di rinascita di questa realtà.

Per queste ragioni, dando atto al lavoro fatto dalle istituzioni , in modo particolare la Regione -non abbiamo singoli  “protettori”,  da ringraziare- ma la necessità di ribadire che  serve chiarezza sulle cose che restano da fare per consolidare e rendere strutturale questo traguardo  . La presenza del Presidente della Regione all’iniziativa del 5 agosto, la consideriamo, in questo senso,  un momento positivo per  definire gli ulteriori passi da compiere. In questo clima  mi consenta di segnalarle, che l’invito a partecipare agli stabiesi  a essere presenti e a condividere il momento, è giusto che sia il sindaco a farlo. Altra roba ha solo un sapore elettorale ed è  figlia di una concezione politica discutibile e sbagliata che considera le istituzioni e gli enti pubblici come una sorta di feudi privati.   

Serve un “Piano concreto “.

Un percorso chiaro sulle opere che devono essere completate e o adeguate , sui controlli da attuare,sulle scelte per riorganizzare servizi, per offrire spazi e possibilità di sviluppo  e lavoro.

Oltre al tratto  di Pozzano, che ci unisce alla Penisola Sorrentina, in mezzo ai due porti può prendere forma quel Parco Urbano del Mare di cui si discute, che  aprirebbe  nuove prospettive nel rapporto con la “Costa del Vesuvio” , con l’immenso patrimonio  archeologico, ambientale, culturale di cui dispone. Un’area strategica per lo sviluppo dell’intera Regione che andrebbe strutturata e valorizzata.

L’apertura al mare  apre, quindi, una scommessa ,occorre  però un programma e atti che ne facciano comprendere la natura e la portata strategica non solo per Castellammare.

Diventa per questo decisivo definire come procediamo con il Puc, con la Zona economica speciale,con le scelte dell’Autorità Portuale, con l’Asi  per le aree industriali dismesse, con il completamento delle opere previste per Marina di Stabia.

La stessa realizzazione, poi, dopo 15 anni,  dei pannelli verticali a difesa della costa , se attuata  aumenterebbe  la disponibilità  di questi enormi spazi e la loro fruibilità  al centro della città ; così come diventerà  importante comprendere cosa prevede il progetto già finanziato per il tratto delle FFSS.

Senza un piano,invece,  senza infrastrutture, parcheggi un ragionamento sulla viabilità, sui trasporti, senza un regolamento per il decoro urbano, la città rischia, paradossalmente, di diventare caotica e invivibile e non attrattiva per turisti e investitori.

Noi le proponiamo di aprire da subito un confronto , trovando anche forme e strumenti  adeguati  per organizzare una partecipazione non occasionale, con la città,le parti sociali e tutti i soggetti interessati .

Con questo spirito positivo, come abbiamo già avuto modo di fare nel corso del 2023  con la  Commissione Straordinaria  ,  le segnaliamo aspetti che pensiamo meritino di essere approfonditi con la Regione, EIC, Gori e quant’altri :

    • Lo stato degli interventi  per risolvere l’annoso problema del mancato trattamento degli scarichi industriali, che aggrava la dimensione del carico inquinante  che  va a mare
    • Il piano e i tempi per il dragaggio del fiume Sarno per eliminare accumuli di sedimenti tossici,che, in caso di pluviometria abnorme, comportano puntualmente esondazioni velenose e maleodoranti sul nostro territorio .
    • E’ necessario verificare i tempi per eliminare i problemi relativi all’area del Miramare sia per quanto concerne l’insabbiamento, sia per quel che riguarda i cattivi odori causati da qualche sversamento non ancora eliminato
    • Valutare , se non già previsto, l’eventuale dragaggio della linea di costa antistante alle città di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata, per rimuovere eventuali  fanghi e detriti tossici,  che rimescolati e sospinti dai forzanti marittimi, potrebbero inquinare  le spiagge.
    • Riposizionamento di griglia alla foce del Sarno,per evitare il trascinamento in mare di rifiuti solidi di vario genere e dimensioni. La griglia, per evitarne il sovraccarico e conseguenti problemi di pulizia, potrebbe essere replicata in serie a ritroso sul Fiume
    • Sovradimensionamento delle stazioni di sollevamento:le stazioni 4, 5, e 6, dislocate sul lungomare stabiese, che convogliano i reflui fognari nell’ impianto di depurazione “Foce Sarno”. Delle attuali pompe, dovrebbe essere disponibile già un piano,  bisognerebbe valutare  la sostituzione  con altre più potenti, per evitare il più possibile, in caso di pluviometria notevole, il superamento dei livelli massimi degli scaricatori di piena, che comporta lo sversamento in mare tutta la portata fognaria eccedente lo smaltimento.
    • Separazione – lo prevede la legge, che non è applicata perché troppo oneroso a farsi – delle linee fognarie. Le acque pluviali, se non vi sono immissioni (abusive o meno) di acque fecali, possono essere separate dagli scarichi civili soggetti a depurazione, e possono essere scaricate direttamente a mare (previe grigliature), per evitare di aggravare gli impianti di depurazione

In ultimo :PIANO SPIAGGE e/o Piano per istituire il PARCO del Mare ?

E’ una bella sfida che dovrebbe   evitare ,  con il mare  balneabile, la spiaggia bonificata  , che l’accesso diventi  , per gran parte dell’arenile , sempre a pagamento.

E’ necessario, per dare da subito  con chiarezza l’indirizzo che si pensa di assumere, cambiare il piano( PAD)  approvato dalla Commissione straordinaria   con delibera N 64 del 01.06.22, delle are demaniali marittime ricadenti nella ZONA B .

La delibera richiamata   si sofferma esclusivamente sulla zona B (Banchina Zì Catiello –Porto di M.di Stabia) e propone :

– 1) di disegnare un PAD per una porzione della zona B,( C.so A.De Gasperi fino al il confine sud della concessione a Marina di Stabia) che prevede 10 lotti; cinque da destinare a spiagge libere ( 47,26%) e 5 per realizzare stabilimenti balneari( 52,74%).Un atto, inoltre,  che non fa rifermento al tratto affidato  a M.di Stabia;

– 2)  rinviava la parte di zona B (Pzza Umberto-Cso Garibaldi)in quella fase  non ancora balneabile, a un successivo piano particolareggiato.

Sindaco,auspico che  questi e altri temi , presenti nel suo programma di mandato, possano trovare ,al più presto, nella sede propria del Consiglio Comunale, nel rapporto con  gli altri livelli istituzionali e con  il ricco e qualificato mondo delle  forze sociali , delle competenze, dell’associazionismo, che la città possiede , la spinta e il contributo per diventare  progetto vero e sostenuto anche da scelte e atti concreti .

Lei lo sa bene, non abbiamo molto tempo per utilizzare i fondi europei e non che ci sono stati assegnati.

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