Il progetto di riqualificazione della zona di Marina di Stabia è in queste ore al centro di un acceso dibattito politico, con il centrosinistra che vi si oppone fermamente. Questa forte presa di posizione nasce da timori legati all’impatto ambientale e sociale che l’intervento potrebbe avere sulla città e sulla comunità locale. Parliamo, d’altronde, di una delle aree più strategiche di Castellammare: la riqualificazione prevista dal progetto comporterebbe un’ampia serie di interventi infrastrutturali volti a trasformarla in un polo ancor più attrattivo per il turismo e lo sviluppo economico.
Il no della maggioranza: il testo del documento unitario
La maggioranza del sindaco Luigi Vicinanza si è opposta con un documento a firma di tutte le forze politiche in cui leggiamo:
“La coalizione di governo della città, dopo una preliminare discussione sulla tematica “Marina di Stabia”, dove sono emerse univoche considerazioni rispetto a quanto ancora proposto nella variante al progetto, ribadisce con forza:
– il fatto che la Conferenza dei servizi, contrariamente a quanto è avvenuto, deve essere indetta dal responsabile unico del contratto area Torrese-Stabiese e cioè il Sindaco di Castellammare di Stabia;
– non condivide assolutamente la proposta di realizzazione di categorie funzionali di tipo “residenziale” tra le opere a terra che nella variante vengono indicate come strutture extralberghiere;
– alla società Marina di Stabia s.p.a. va sollecitata la ormai non più rinviabile realizzazione delle opere previste nel contratto d’area, pena il RIMBORSO DEI FINANZIAMENTI pubblici e che la progettazione delle cosiddette “opere a terra” deve rispondere alle destinazioni d’uso ed agli indirizzi già individuati negli atti amministrativi comunali e nelle precedenti conferenze dei servizi, già valutate dagli organi sovracomunali e consistenti nel:
– rafforzamento della struttura turistica ricettiva;
– realizzazione di superfici commerciali, artigianali, direzionali;
– applicazione degli standard rispetto alla realizzazione di aree parcheggio;
– dotazione di spazi e strutture ad uso ed interesse pubblico (aree a verde, a sport, luoghi di aggregazione e cultura, ecc,);
– che il progetto Porto Marina di Stabia deve, inoltre, rappresentare un volano di sviluppo di tutta la fascia costiera di corso De Gasperi tra il mare e via Napoli includendo la riqualificazione del quartiere C.M.I.;
– la fruibilità del porto, con libero accesso, così come avviene in tutte le città con vocazione turistica, atteso che lo stesso rappresenta un patrimonio unicamente “Stabiese” la cui denominazione deve rimanere PORTO DI MARINA DI STABIA senza ulteriori indicazioni geografiche”
Firmato
I Gruppi consiliari
Pd, Futuro Democratico Riformista, Movimento 5 stelle, Uniti per Stabia, Azione, Base Popolare Democratici e Progressisti, Castellammare Rialzati, Post Fata Resurgo, Vicinanza Sindaco con la città, Noi per Stabia”.
La reazione della cittadinanza
La vicenda ha presto catturato l’attenzione dei cittadini, molti dei quali condividono le preoccupazioni espresse dal centrosinistra. Alcuni residenti hanno già dato il via ad iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sui potenziali rischi del progetto.
Ore cruciali, dunque, per Marina di Stabia: in ballo un progetto che richiede particolare attenzione. Da un lato, c’è l’effettiva possibilità che la città possa beneficiarne a livello economico; dall’altro, non manca il pericolo di compromettere l’integrità ambientale e sociale del territorio stabiese.
Riuscirà il centrosinistra ad imporsi e a ottenere una revisione per un progetto più sostenibile?
Anna Rega