Il Savoia targato Casa Reale Holding debutta in serie D a Cardito, stadio Papa, ormai sede casalinga dei bianchi di Torre Annunziata stante la perdurante indisponibilità della sede istituzionale, lo stadio Alfredo Giraud che la neo eletta amministrazione torrese ha promesso di restituire, omologato per la C, al termine della corrente stagione calcistica.
Gara anticipata alle 14,30, su richiesta della società viaggiante, per esigenze legate al rientro in Sardegna. Il clima è di quelli roventi, la calda estate non accenna a lasciare il passo ad un autunno più fresco ed ecco che i 22 in campo si trovano alla mercè degli strali infuocati di un sole martellante. Per gli amanti della meteorologia il termometro segna 37°.
Per l’occasione le gradinate sono occupate da circa 1.000 spettatori giunti da Torre Annunziata che costituiscono uno spettacolo nello spettacolo per la partecipazione rumorosa e appassionata con la quale sostengono incessantemente i calciatori in camiseta blanca.
Mister Campilongo, orfano del lungodegente Mengoli, non modifica la consueta impostazione tattica e si affida al 4-3-3. Al centro della difesa lo statuario Guifo Bogne, in cabina di regia Bezzon, accompagnato da Sellaf e Russo. Il tridente d’attacco cambia per due terzi rispetto alla gara di Sarno e si giova delle sgroppate di Cavallo sulla corsia di destra, sulla capacità di centravanti-boa di Negro, ed è completato dall’esordiente classe 2005 Fiasco.
Per circa una quindicina di minuti l’Atletico Uri si lascia preferire schiacciando il Savoia nella propria trequarti; i bianchi non riescono nella costruzione dal basso, ben pressati dai sardi, e sembrano accusare un tantino troppo l’emozione dell’esordio.
Il campanello di allarme per mister Campilongo squilla un paio di volte quando il brasiliano De Cenco, allargandosi sulla destra, sfrutta il gap di altezza con il piccolo Onda per proporre un paio di sponde preziose non capitalizzate dai compagni.
L’impasse dura giusto qualche giro di lancette poi Bezzon, Sellaf e Russo prendono le misure ai rispettivi avversari e riescono a svincolarsi dalla pressione tenendo più alto il baricentro della squadra, supportati in questo dalla magnifica prestazione di Negro che, sebbene tallonato dalla difesa, riesce a trattenere palla e fare da sponda per le giocate dei centrocampisti.
Le occasioni da rete sono poche da entrambe le parti ed i portieri restano inoperosi, ma si capisce che l’inerzia della gara è cambiata. I bianchi, se non padroni del campo, tengono costantemente il pallino del gioco.
La rete che inclina definitivamente il match verso la sponda biancoscudata è realizzata da Sellaf (il migliore in campo) su azione da calcio piazzato. Minuto 31, corner di Bezzon dalla destra, i sardi marcano ad uomo e si perdono colpevolmente l’interno franco-algerino che, di prepotenza, entra sul secondo palo e con un piattone destro sfonda la rete difesa da Cherchi.
Atletico URI, non pervenuto e la cosa durerà sino al termine del match. Sono i bianchi che prendono confidenza ed imbastiscono trame di qualità, anche sullo stretto, mandando a vuoto le uscite difensive uresi.
Corre il 40’ quando, sempre su azione da corner, Orta viene colpito in area sul piede di appoggio, nessun dubbio per il signor Ruda, della sezione AIA di Roma, che decreta la massima punizione.
Della trasformazione si incarica Bezzon, che solitamente ha un calibro laser al posto del mancino, ma stavolta allarga troppo il piedino e la conclusione finisce a lato della porta ospite.
Lo scampato pericolo non mette le ali ai piedi dei giallorossi, nè deprime gli oplontini e la falsariga del match continua sino alla fine della prima frazione che si chiude con i bianchi meritatamente in vantaggio.
Nella ripresa ti aspetteresti un Atletico arrembante o quantomeno determinato, ma la cosa non accade ed i bianchi gestiscono tranquillamente la gara, avvantaggiati anche dal fatto che le squadre si sono molto allungate sul terreno di gioco ed il pressing degli avversari è poco efficace.
I bianchi ricamano, divertono e si divertono, trascinati dall’incessante tifo del pubblico, mentre il temuto Fedele cerca il bandolo della matassa ma non lo troverà mai, messo in mezzo da Bezzon, Russo e Sellaf.
La seconda rete è un capolavoro di testardaggine di Russo che si invola sulla destra, ischerza un paio di avversari ed entra in area dove viene parzialmente arginato ma con una prodezza fisica propone un tackle vincente sul rinvio del difensore e si riappropria della palla che scarica in mezzo; sul batti e ribatti seguente Anedda rallenta il rinvio, si inserisce il neo entrato Di Guida che ringrazia ed infila la porta sguarnita con un piattone destro a mezz’altezza.
La partita finisce qui e siamo al minuto 60. Il restante terzo della gara è buono per le rotazioni di prammatica, rese ancora più necessarie dal caldo africano di quest’ultimo scorcio di estate.
Esordio in campionato da dimenticare per i ragazzi di Paba che con una prestazione al di sotto delle aspettative escono sconfitti dal Vittorio Papa.
Il gran caldo avrà forse inciso sulla prestazione dei sardi che, in maniera preoccupante, non hanno mostrato nessuna qualità particolare, sia individuale che collettiva, sia tecnica che caratteriale, per onorare degnamente la categoria. Obbligatorio un cambio di registro a partire dalla partita casalinga della prossima settimana contro la C.O.S. Sarrabus Ogliastra.
Diverso il discorso per i bianchi che hanno riscattato prontamente la pesante sconfitta patita in Coppa Italia ad opera della Sarnese.
Il rientro di Sellaf, tanta roba per mister Campilongo, ha dato molta più qualità alla manovra e la scelta intelligente di Negro al centro dell’attacco ha aggiunto la concretezza di un appoggio eccellente in fase di costruzione.
La squadra ha certamente bisogno di aggiustamenti, di trovare più continuità, specialmente nel gioco sulle fasce dove servono più qualità e personalità, ma la strada imboccata è quella giusta ed il centrocampo si propone come reparto “gioiello” per la bellezza delle trame.
Le prossime gare ci diranno che tipo di torneo potrà disputare questo Savoia, nunc est bibendum !!!
SAVOIA-ATLETICO URI 2-0: il Tabellino:
SAVOIA (4-3-3): D’Agostino – Schiavi, Orta, Guifo Bogne, Onda – Sellaf, Bezzon (61′ Del Mondo), Russo (80′ Passaro)- Cavallo (70′ Celli), Negro (70′ Maniero), Fiasco (57′ Di Guida). Non entrati: Santino, Bitonto, Musella, Della Vecchia. All: Campilongo.
ATLETICO URI (3-4-1-2): Cherchi – Jah (53′ Melis), Rossetti, Piacente (62′ Dore) – Anedda (70′ Fadda), Fedele, Attili, Pisano – Tuveri (46′ Piga)- De Marcus, De Cenco (68′ Basciu). Non entrati: Pilato, Pionca, Fiorelli, Animobono. All: Paba.
Arbitro: Wael Abu Ruqa (Roma 2). Assistenti: Trapasso e Zappino di Vibo Valentia.
Marcatori: 31′ Sellaf, 60′ Di Guida.
Ammoniti: 19′ Bezzon, 41′ Anedda, 48′ Sellaf, 53′ Attili, 73′ Guifo Bogne, 77′ D’Agostino, 88′ Passaro, (29′ ammonito il team manager Eugenio Galasso).
Recupero: 3′ pt, 7′ st.
Salvatore Curcio