La decisione di chiudere l’Istituto di Castellammare di Stabia, che rappresenta da generazioni un pilastro educativo per la comunità, ha sollevato non poche preoccupazioni tra genitori, studenti e insegnanti, alimentando un acceso dibattito su quali potrebbero essere le conseguenze per l’istruzione e il tessuto sociale della città.
San Giovanni Bosco: il rischio chiusura e la protesta della comunità
La scuola San Giovanni Bosco, situata in via Bracco, è da decenni un punto di riferimento fondamentale per l’educazione dei più giovani. Con alle spalle una lunga tradizione e un forte legame con il territorio, l’istituto ha sempre cercato di rispondere alle esigenze educative della comunità, finché non è arrivato il rischio chiusura.
La decisione di chiudere la scuola deriverebbe da motivi economici e gestionali e ha scatenato un acceso dibattito: molti, infatti, temono le conseguenze negative che la chiusura di un’istituzione così radicata potrebbe avere sulla comunità.
Diversi attori della comunità del quartiere Cicerone si stanno mobilitando per cercare di evitare la chiusura, a partire dai genitori degli studenti che hanno avviato una campagna di sensibilizzazione, organizzando incontri e avviando una petizione che ha già raccolto oltre 400 firme al fine di far sentire la propria voce.
Il tavolo tecnico per trovare soluzioni alternative
Nella mattinata odierna si è tenuto un tavolo tecnico che ha visto la partecipazione dell’Assessore comunale Annalisa Di Nuzzo, della Dirigente scolastica Alessandra Savarese, dei rappresentanti dei genitori degli alunni e del Comitato di Quartiere. Durante l’incontro, è emerso che uno dei problemi fondamentali sarebbe la carenza di personale ATA, che potrebbe seriamente compromettere la sicurezza dei bambini. Previsto per la prossima settimana un altro incontro, stavolta con l’Ufficio d’ambito territoriale di Napoli.
L’Assessore Di Nuzzo non ha mancato di sottolineare l’importanza del plesso di San Giovanni Bosco per la comunità locale: “La sicurezza dei nostri studenti è una priorità non negoziabile. Stiamo lavorando per trovare una soluzione che permetta al plesso San Giovanni Bosco di continuare a operare in sicurezza. Ringrazio la Dirigente Scolastica, i rappresentanti dei genitori e il Comitato di Quartiere per la loro collaborazione, e sono fiduciosa che l’incontro della prossima settimana possa portare a una risposta concreta”.
In una situazione di tale incertezza, è fondamentale una proficua collaborazione tra tutte le parti coinvolte. Bisogna cercare soluzioni alternative che possano garantire il futuro della scuola San Giovanni Bosco. La chiusura di un’istituzione educativa non riguarda unicamente spazi e risorse, ma è una faccenda che interessa il patrimonio educativo e culturale della comunità nella sua interezza. È quindi essenziale che sia garantita la continuità del servizio educativo e che sia preservato il legame profondo che la scuola ha con il quartiere.
Anna Rega