Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha firmato due ordinanze di sgombero per le Vele Gialla e Rossa di Scampia.
Martedì 10 settembre 2024, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha firmato due importanti ordinanze di sgombero immediato per la Vela Gialla e la Vela Rossa di Scampia. Questa decisione è stata presa a causa dei crescenti rischi che minacciano la sicurezza pubblica e privata. E arriva dopo il crollo del ballatoio nella Vela Celeste, all’interno della quale il 22 luglio scorso si è verificato il crollo di un ballatoio che ha causato la morte di tre persone: Roberto Abruzzo 28 anni, Margherita della Ragione 35 anni e Patrizia Della Ragione 53.
In totale sono le prime 54 famiglie a sgomberare i due edifici
Circa cinquanta famiglie dovranno essere trasferite urgentemente dagli appartamenti situati nei blocchi C e D di via della Resistenza. Per la Vela Gialla si tratta di 23 appartamenti, mentre uno è risultato già sgomberato da cose e persone. Sono 17 i nuclei familiari interessati dal provvedimento che riguarda la Vela Rossa. Nello stesso edificio altri 11 alloggi risultano già sgomberati e per due nuclei non si è potuto procedere alla notifica della diffida nei confronti degli occupanti, in quanto non identificabili. Per questi ultimi, si legge ancora nell’ordinanza, “la Polizia locale si riserva di effettuare tutte le operazioni di identificazione e fotosegnalamento presso i preposti uffici della Questura”. In totale sono le prime 54 famiglie a sgomberare dalle abitazioni che sono quelle più a rischio perché vicine ai ballatoi e a pezzi della struttura pericolanti.
Le ordinanze del sindaco Manfredi sono state emesse “sulla scorta dell’istruttoria dei competenti uffici – si spiega nel documento – che hanno incaricato la società Interprogetti di effettuare sopralluoghi e verifiche tecniche sulla Vela Gialla e sulla Vela Rossa, a seguito delle relazioni tecniche redatte dalla stessa società, nonchè di atti di diffida adottati dalla Protezione civile dell’Ente”
Un passo ulteriore nel piano di riqualificazione urbana
Le ordinanze di sgombero “ad horas” riguardano quindi due delle strutture simbolo di Scampia, note per la loro decadenza strutturale e per essere state teatro di gravi problemi sociali e legati alla criminalità organizzata. La Vela Celeste, già in parte evacuata, aveva iniziato un percorso di abbattimento, mentre le altre strutture, tra cui la Gialla e la Rossa, sono rimaste abitate fino a oggi, nonostante le loro condizioni critiche.
Questi sgomberi rappresentano un passo ulteriore nel piano di riqualificazione urbana che sta interessando l’area di Scampia, parte di un più ampio progetto di rilancio sociale e architettonico della zona. Tuttavia, il rischio per gli abitanti resta alto, con la necessità di trasferire le famiglie in alloggi sicuri e di procedere con le operazioni di demolizione.
Il futuro delle famiglie
Gli sfollati di Scampìa avranno accesso al “Contributo autonomo di sistemazione”, simile a quello assegnato ai residenti della Vela Celeste. Questo contributo sarà erogato solo a coloro che, nel censimento di luglio dell’anno scorso, hanno dimostrato di avere un titolo valido per risiedere nelle abitazioni. Tale meccanismo assicura agli stessi inquilini la possibilità di ricevere le nuove case che sono già in costruzione, in un’operazione coordinata con la Prefettura guidata dal Prefetto Michele Di Bari.
Attualmente, il Comune ha stanziato un milione di euro e il Governo tre, totalizzando circa quattro milioni di euro per il contributo. Tuttavia, questa somma è considerata insufficiente, dato che ci sono altre 230 famiglie che devono essere sgomberate.
Il Prefetto e il sindaco hanno già avviato un dialogo con il Governo e con il ministro della Protezione Civile per ottenere nuovi fondi, dato che le persone dovranno stare fuori dalle loro case per almeno un paio d’anni.
Nel frattempo, il sindaco ha incaricato l’assessore al Bilancio, Pier Paolo Baretta, di trovare fondi aggiuntivi nelle casse del Municipio napoletano per sostenere gli sfollati di Scampìa nel caso in cui la trattativa con il Governo non si concluda rapidamente.
La situazione delle Vele è giunta al capolinea, l’obiettivo adesso è quello di rinnovare l’area con nuove costruzioni.
Francesca Tufano