La città è sotto choc per la tragica morte di Antonio Liberti, 44 anni, padre di due figli, avvenuta all’ospedale di Nola dopo essere stato accoltellato durante una lite tra le famiglie.
Una banale questione di viabilità sfociata tragicamente nell’uccisione di un uomo. Una lite per i soliti “stupidi” motivi: la morte di un uomo a fronte di un parcheggio, di una precedenza o di un tamponamento resta un’atrocità incomprensibile.
La violenza in Piazza Calabrese
Una comunità in lutto. La violenza ha colpito duramente a pochi passi dalla curia vescovile, in piazza Calabrese, nel cuore di Nola, dove tutti si conoscono. Le vite delle due famiglie coinvolte sono state stravolte in un istante. Antonio Liberti ormai senza vita si trova nella sala mortuaria dell’ospedale nolano, mentre l’autorità giudiziaria ha disposto l’autopsia. L’aggressore, un uomo di 39 anni, Paolino Marotta, è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Poggioreale con l’accusa di omicidio volontario.
Una lite degenerata in violenza incontrollata
Tutto è iniziato con una lite per questioni di viabilità tra i familiari della vittima e dell’aggressore. Famiglie che abitano a pochi metri di distanza l’una dall’altra. Il diverbio è degenerato rapidamente: prima parole grosse, poi si è passati alle mani, spintoni e qualche schiaffo. Quando poi sembrava che gli animi si fossero placati, ecco la tragedia. Il 39enne ha impugnato un coltello e non ha esitato a colpire Antonio Liberti: le ferite gravissime e letali ad un rene, all’intestino e alla milza.
Inutili i tentativi di salvarlo
In un primo momento, come avevamo scritto anche noi, le condizioni del 44enne non sono apparse gravissime. Le prime comunicazioni non parlavano di pericolo di vita, ma, trasportato d’urgenza all’ospedale Santa Maria della Pietà, Antonio Liberti è morto dopo poche ore.
I medici hanno tentato un intervento d’emergenza, ma le ferite erano troppo gravi, tra gli organi interni compromessi, la milza risultava praticamente spappolata.
Nel frattempo l’aggressore veniva fermato
Dopo l’aggressione, avvenuta intorno alle 14,30 di ieri pomeriggio, immediate le attività intraprese da personale del Commissariato di Nola. La rapida identificazione ha permesso di rintracciare in brevissimo tempo Paolino Marotta, già noto alle forze dell’ordine, responsabile della brutale aggressione. Antonio era ancora vivo e lottava per la vita assistito dai medici, l’accusa, poi tramutatasi in omicidio volontario, era ancora di tentato omicidio.
Il dolore della comunità
La città di Nola vive in un’atmosfera di rabbia e dolore. Il vescovo di Nola, Francesco Marino, ha espresso profondo rammarico per la perdita di una giovane vita e per la violenza che ha causato questa tragedia. Sui social media, amici e conoscenti di Antonio hanno espresso commiato e indignazione, rifiutando il clima di violenza che mina i rapporti umani e il valore sacro della vita.
La Polizia di Stato, con il Commissariato di pubblica sicurezza di Nola coordinato dal primo dirigente Giovanna Salerno, ha avviato un’indagine sull’accaduto. I funerali di Antonio Liberti si terranno solo dopo l’esame autoptico, previsto nelle prossime ore.