Gli Azzurri sono arrivati a Torino, dove questo pomeriggio ci sarà la sfida contro la Juventus. Al seguito degli Azzurri erano previsti, anche un migliaio di tifosi, ma sono dovuti restare in a casa, a causa del divieto imposto ai residenti in Campania.
La decisione di bloccare la trasferta arriva dopo i fatti di Cagliari, quando nel primo tempo della gara c’erano stati lanci di petardi e fumogeni. Decisione, probabilmente, molto ingiusta, ma purtroppo le colpe di pochi imbecilli, come spesso va a finire, poi la pagano tutti. Aggiungiamoci poi che molti avevano già acquistato i biglietti, sia per lo stadio, sia per raggiungere Torino, un costo non indifferente.
La partita avrà un sapore diverso, la Juventus è, e sarà, sempre la rivale numero uno del Napoli, ma quest’anno i riflettori saranno puntati sull’allenatore azzurro, Antonio Conte. Il tecnico, in conferenza stampa, ha primariamente voluto ricordare Totò Schillaci, suo ex compagno alla Juventus: “Prima di inizare la conferenza vorrei rivolgere un piccolo pensiero per la scomparsa di Totò Schillaci. A soli 59 anni viene a mancare una persona e un calciatore che è stato un po’ l’emblema. Per noi del sud rappresentava un grandissimo esempio. Sono molto dispiaciuto. Ho avuto la fortuna di giocare con lui alla Juventus. Un pensiero anche alla famiglia”.
Conte ha poi ribadito, ancora una volta, che non vuole provincialismi, l’allenatore ci ha tenuto a ricordare che oggi è l’allenatore del Napoli ed è il primo tifoso azzurro, ma che il suo passato non lo cancellerà.
“E’ inevitabile che la mia storia parli chiaro: 13 anni trascorsi alla Juventus da calciatore dove sono stato capitano e abbiamo vinto tutto. Ho avuto la possibilità di fare 3 anni da allenatore aprendo un ciclo. Faccio parte della storia della Juventus”. Così Conte in conferenza stampa per ribadire un concetto che i tifosi devono fissare: Conte non sarà mai anti juventino, ma la Juve sul campo può batterla, il suo Napoli può essere più forte di questa Juve.
Michele Mercurio