Quella che era parsa una nuova alba per il litorale della città, si è presto però rivelata, a detta dell’opposizione, “una mera illusione”.
Solo poche settimane fa, i video sui social media dipingevano un’immagine di Castellammare di Stabia che molti avevano desiderato da tempo, o meglio, da anni. Le persone si rilassavano in spiaggia, distese al sole, passeggiavano sulla sabbia pulita, i bambini si divertivano in acqua. Sembrava l’inizio di una rinascita per la villa comunale, un ritorno alla vita per la costa stabiese che, negli ultimi tempi, aveva sofferto di problemi di inquinamento e degrado. Una visione che alimentava speranze, ma che solo per un attimo ha fatto credere che tutto fosse finalmente risolto.
Le cose belle durano poco, anche per Castellammare
Quella che era parsa una nuova alba per il litorale di Castellammare, si è presto però rivelata, a detta dei gruppi consiliari d’opposizione: “una mera illusione”. Oggi, la spiaggia è tornata deserta, spoglia non solo di persone ma anche delle speranze, negate dal divieto di balneazione scattato nuovamente. Il 25 settembre scorso, il sindaco ha infatti firmato un’ordinanza che vieta la balneazione nel tratto di mare che si estende da Marina di Stabia fino alla Villa Comunale, dopo che le analisi dell’Arpac, effettuate il 12 settembre, hanno evidenziato un aggravamento della qualità delle acque.
Acque interdette ai bagnanti e una promessa dall’amaro in bocca
La decisione del sindaco si basa sui dati raccolti dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania (Arpac), che ha riscontrato alti livelli di inquinamento marino, causati dalle forti piogge e dalla conseguente colata di fango proveniente dal Monte Pendolo. Le abbondanti precipitazioni che si sono abbattute sulla zona nelle ultime settimane hanno portato con sé detriti e fango, che, mescolati alle acque marine, ne hanno compromesso la balneabilità. I detriti della frana di Gragnano hanno raggiunto il mare, e il litorale stabiese non è stato in grado di riprendersi dalle conseguenze di questo disastro naturale.
È così che, dopo la breve parentesi di normalità, le acque stabiesi sono state nuovamente interdette ai bagnanti. Una situazione che lascia l’amaro in bocca a cittadini e turisti, che avevano visto in quella spiaggia pulita la promessa di una stagione estiva finalmente serena.
L’opposizione: “è stata solo una mossa propagandistica per guadagnare l’applauso dei cittadini presenti”
Nel frattempo, l’opposizione non ha perso tempo a criticare l’operato dell’amministrazione Vicinanza. Il gruppo di opposizione Stabia Unica non ha perso tempo nell’attaccare il sindaco, accusandolo di aver speso 20mila euro per organizzare una parata in villa comunale meno di due mesi fa, presentata come una grande festa per celebrare la riconquista della spiaggia. Una serata che ha visto la partecipazione di numerosi esponenti politici, dal Presidente della Regione a vari sindaci del territorio, con tanto di magliette e cappelli celebrativi. Ma quella che doveva essere una vittoria simbolica, oggi cos’è diventata? Uno sperpero di soldi pubblici.
A detta loro, per quanto apparisse pulita durante la festa, la spiaggia era stata preparata in fretta e furia, con mezzi pesanti che spianavano l’arenile e del sale cosparso per tentare di camuffare le condizioni reali del litorale. Un’operazione che, secondo l’opposizione, è stata solo una mossa propagandistica per guadagnare l’applauso dei cittadini presenti. “Ci chiediamo sconcertati,” afferma il gruppo di opposizione, “se il sindaco abbia realmente pensato di risolvere il problema spargendo del costosissimo sale sulla spiaggia”.
C’è stato del vero o solo “una mera passerella di applausi per i politici”?
Il problema di fondo, quindi, non è stato risolto. La spiaggia è tornata rapidamente nelle stesse condizioni di degrado di prima, sfatando il mito di una soluzione rapida e duratura. Secondo l’opposizione, si è trattato di un intervento affrettato e mal pianificato, privo di studi preventivi, con il solo scopo di offrire ai politici una passerella di applausi. “In pochi mesi tutto è tornato come prima,” affermano i critici del sindaco, “e le centinaia di migliaia di euro spesi per questa operazione non hanno portato alcun beneficio concreto alla cittadinanza”.
Oltre alla questione della balneabilità, resta aperta la preoccupazione per i danni ambientali causati dall’uso di mezzi pesanti sull’arenile, un fattore che potrebbe aver ulteriormente peggiorato la situazione ecologica della zona. E mentre la qualità delle acque rimane in sospeso, con dati contrastanti tra Arpac e Goletta Verde, l’opposizione chiede spiegazioni. “Vogliamo sapere cosa ne pensa la Corte dei Conti di queste spese inutili,” continuano i rappresentanti di Stabia Unica, “e quale sia il giudizio del Procuratore Fragliasso su quanto accaduto”.
Il gruppo Stabia Unica: “l’amministrazione ha pensato solo ad aumentarsi gli stipendi”
A tutto questo si aggiunge l’emergenza maltempo che ha colpito la città nei giorni scorsi. Il fango proveniente da Gragnano ha invaso le strade di Castellammare, lasciando solo caos e disagi. E mentre in altri comuni limitrofi sono state attivate tutte le procedure necessarie per proteggere i cittadini, a Castellammare il fango ha continuato a coprire le strade per giorni. Le caditoie, ormai intasate, difficilmente riusciranno a reggere le prossime piogge, e il rischio di nuovi disagi è già oggetto di scommesse. Secondo l’opposizione, il sindaco e la sua giunta erano troppo occupati a deliberare l’aumento dei propri stipendi nei primi 100 giorni di mandato, ignorando le emergenze della città. Per questo motivo, cittadini e politici di opposto schieramento chiedono un resoconto dettagliato delle spese sostenute per le operazioni in villa comunale e un chiarimento sul perché siano state scelte soluzioni così frettolose e inefficaci.
In attesa di risposte, saranno le prossime settimane a dirci se ci sarà un ritorno alla normalità, o se le speranze di una città che guarda al mare con nuovi occhi resteranno, ancora una volta, deluse.
Sofia Comentale